Spy-story sullo Stretto. Aumenta la tensione fra Taipei e Pechino
Una fonte anonima denuncia: “A Taiwan sono in attività almeno dieci spie cinesi di alto livello”. L’arresto del generale Lo e la sua condanna scuotono i rapporti fra i due lati dello Stretto di Taiwan.
Taipei (AsiaNews/Agenzie) – Non si ferma la “spy-story” che rischia di incrinare in maniera profonda i nuovi rapporti fra Cina e Taiwan. Secondo un agente in pensione dei servizi di sicurezza dell’isola, almeno dieci “talpe” provenienti da Pechino sono riuscite a infiltrarsi all’interno di settori fondamentali dell’ex Formosa. La denuncia della fonte accresce la tensione fra Pechino e Taipei, peggiorata lo scorso 9 febbraio con l’arresto di un generale taiwanese accusato di spiare a favore della Cina.
 
L’ex agente della sicurezza taiwanese spiega oggi al China Times: “Alcuni di questi sospetti agenti cinesi non sono stati neanche arrestati, e le autorità non hanno prove contro gli altri. Sono stati tenuti sotto stretta sorveglianza, ma non in maniera perfetta”. L’uomo ha lasciato intendere che questo comportamento sia stato adottato “per motivi strategici: hanno voluto fare sentire le spie al sicuro, in modo da spingerle verso comportamenti compromettenti”.
 
Questo modo di fare non ha fermato però il generale Lo Hsien-che, dell’esercito taiwanese, arrestato lo scorso 9 febbraio per spionaggio. Il ministero della Difesa, confermando l’arresto, ha precisato che il generale “è stato reclutato durante la sua permanenza in Thailandia, dal 2002 al 2005”. Al momento dell’arresto, il generale dirigeva i servizi di telecomunicazione e di telecomunicazione elettronica dell’esercito.
 
Alcuni dirigenti del ministero hanno affermato che potrebbe trattarsi “del più grave caso di spionaggio da parte della Cina degli ultimi decenni”. Ora si teme per la sicurezza interna del dicastero, dato che il ruolo del generale Lo gli avrebbe permesso di pubblicare dati interni e riservati.
 
Il caso è esploso in un momento nel quale le relazioni tra Cina e Taiwan sono ottime. I governi di Pechino e di Taipei hanno firmato importanti accordi di cooperazione economica e gli scambi commerciali sono in aumento. Taiwan vive un’indipendenza di fatto dal 1949, anno della sconfitta nazionalista per opera di Mao, ma la Cina la considera una provincia ribelle che deve essere riunita alla madrepatria.