Teheran reprime le proteste contro gli arresti di Mousavi e Kharroubi
Le milizie Basij attaccano i dimostranti con bastoni, armi da fuoco e gas lacrimogeni. Decine di arresti. Manifestazioni a Teheran e nelle piazze di altre grandi città dell’Iran. Un video da Shiraz. L’Onda verde vuole che tutti i leader vengano liberati. Un'altra manifestazione è programmata per il 15 marzo. Parlamentari hanno domandato che Mousavi e Kharroubi siano processati e impiccati.
Teheran (AsiaNews) – Usando bastoni, armi da fuoco e gas lacrimogeni, milizie Basij e polizia in tenuta anti-sommossa si stanno scontrando con migliaia di dimostranti iraniani chiamati oggi a raccolta per contestare l’arresto illegale dei loro leader, e in particolare contro gli arresti domiciliari di Mir Hossein Mousavi e Mehdi Kharroubi, oppositori di Ahmadinejad.
 
Scontri si registrano in diverse piazze di Teheran (Ferdousi, Vali Asr, Enghelab, Azadi…) e viali (Jamalzadeh, Behboudi, Navab, Kargare Shomali, e davanti all’università di Teheran).
 
I giovani dell’Onda verde - che hanno scosso il regime degli ayatollah dopo le elezioni pilotate del giugno 2009 - si erano dati appuntamento nella capitale oggi alle 17 per marciare da piazza Imam Hossein alla piazza Azadi, gridando slogan come ““Ya Hossein, Mir Hossein” e “Ya Mehdi, Sheikh Medi”. Gli organizzatori hanno invitato a fare manifestazioni anche in altre piazze delle maggiori città iraniane.  
 
Fonti locali confermano che in corso vi sono manifestazioni e scontri a Mashhad, Tabriz, Karaj e Shiraz (v. il video). A Mashhad si registrano almeno 10 arresti, e diversi anche a Teheran.
 
L’Onda verde ha già in programma un’altra manifestazione a livello nazionale, fissata per il 15 marzo, festa iraniana del ChaharShanbe Souri.
 
Sulla scia della rivoluzione dei gelsomini che sta trasformando l’Africa del Nord, lo scorso 14 febbraio migliaia di sostenitori di Mousavi e Kharroubi hanno marciato per le strade di Teheran, scontrandosi con le forze di sicurezza. Secondo l’opposizione, la polizia ha arrestato almeno 1500 persone; secondo il governo solo 10.
 
Le manifestazioni di oggi e quelle che verranno chiedono al regime di lasciare liberi tutti gli arrestati.
 
Ieri Kaleme, un sito dell’opposizione, ha diffuso la notizia che Mousavi e Kharroubi erano stati trasferiti nella prigione di Heshmatieh a Teheran, sotto il controllo dell’esercito. Assieme ai due leader sono state arrestate anche le loro mogli, Zahra Rahnavard e Fatemeh Karroubi.
 
Il governo non ha confermato la notizia, ma l’agenzia semiufficiale Fars ha riportato le dichiarazioni del pubblico ministero generale Mohseni Eje’i, secondo cui i due leader sono agli arresti domiciliari e non in carcere, ma in completo isolamento.
 
Secondo Kaleme, le figlie di Mousavi hanno tentato varie volte di contattare i loro genitori, ma senza successo. In più, nei giorni scorsi le luci dell’appartamento erano sempre spente.
 
Il figlio di Mehdi Kharroubi ha invece citato un vicino di casa che gli ha confermato di aver visto nei giorni scorsi otto camionette della sicurezza che hanno portato via i suoi genitori verso una destinazione sconosciuta.
 
Fino ad ora il regime di Teheran, su indicazione della guida suprema, Ali Khamenei, non aveva mai arrestato i due oppositori di Ahmadinejad, ma nelle scorse settimane vari fondamentalisti hanno chiesto il loro arresto.
 
Dopo gli scontri del 14 febbraio, nel tentativo si sedare nuove manifestazioni, diversi parlamentari iraniani hanno chiesto che Mousavi e Kharroubi siano processati e condannati all’impiccagione.