L’Onu impone la zona di “non volo” sulla Libia. Ma esclude forze di intervento a terra
La risoluzione approvata con dieci voti a favore, e cinque astensioni: Russia, Cina, India, Germania e Brasile. Decisivo il cambiamento di fronte degli Stati Uniti, che premono per un’azione decisa al di là della creazione della zona di “non volo”.

New York (AsiaNews/Agenzie) – Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha votato questa notte una risoluzione che prevede l’imposizione di una zona di “non volo” sulla Libia, e autorizza azioni militari per proteggere la popolazione civile. Il Consiglio di sicurezza ha preso la sua decisione cinque giorni dopo che la Lega Araba ha chiesto alle Nazioni Unite di cercare di fermare l’avanzata delle forze di Gheddafi, per scongiurare il pericolo che i ribelli e i loro sostenitori vengano schiacciati dalle forze governative, in particolare dall’aviazione.

La votazione si è conclusa 10 a zero a favore della risoluzione, e  con l’astensione di cinque Paesi: Russia, Cina, India, Germania e Brasile. Russia e Cina hanno espresso le loro riserve sull’uso della forza da parte dell’Onu e di altre istituzioni, mentre la Germania teme che un’azione militare possa avere conseguenze umanitarie pesanti.

Gli Stati Uniti, che con un deciso ripensamento si sono uniti al gruppo di proposta iniziale – Regno Unito, Francia e Libano – non solo si sono battuti per una votazione veloce, ma hanno anche fatto pressione per azioni militari, al di là della creazione di una zona di “non volo” per proteggere i civili da attacchi dall’aria, dal mare e dalla terra. Hanno votato a favore: Stati Uniti, Regno unito, Francia, Bosnia Erzegovina, Gabon, Libano, Nigeria, Colombia, Sud Africa e Portogallo.

La risoluzione chiede un cessate il fuoco immediate, impone la zona di "non volo" e autorizza “tutte le misure necessarie per proteggere I civili e le aree popolate da civili sotto minaccia di attacco”. Ma esclude la possibilità di una forza di occupazione straniera “in ogni forma o di ogni parte del territorio libico”.