Gheddafi accetta il piano di pace dell’Unione africana
La road-map prevede l’immediato cessate-il-fuoco, la fornitura di aiuti umanitari, protezione degli stranieri e il dialogo con i ribelli. Il piano non convince insorti e Nato che chiedono il ritiro preventivo delle truppe del colonello e maggiori garanzie.
Tripoli (AsiaNews/Agenzie) – La mediazione dell’Unione africana (Ua) fra governo libico e ribelli inizia a dare i primi frutti. Secondo il presidente sud-africano Jacob Zuma, Gheddafi ha accettato il piano di pace proposto dall’Unione che porterebbe a una fine pacifica il conflitto con i ribelli, in corso da otto settimane. L’incontro fra il leader libico e la delegazione Ua è avvenuto ieri a Bab al-Aziziya. Ad esso hanno partecipato oltre a Zuma, i presidenti di Mali, Mauritania e Congo, il ministro degli Esteri ugandese, Henry Oryem Okello. Oggi i delegati si sono recati a Bengasi per iniziare i colloqui con i leader ribelli.

La road-map proposta dall’Ua prevede l'immediato cessate-il-fuoco, la fornitura di aiuti umanitari senza ostacoli, la protezione degli stranieri e l’inizio di un dialogo tra governo e ribelli per una soluzione politica al conflitto. Il piano non convince ancora gli insorti, che attraverso un loro portavoce hanno già sottolineato che nessun cessate-il-fuoco sarà negoziato senza il preventivo ritiro delle truppe del regime e il rispetto della libertà di espressione.  Il piano prevede anche una sospensione dei raid aerei della Nato, ma Anders Fogh Rasmussen, segretario generale dell’Alleanza,  avverte che qualsiasi tentativo di cessate-il-fuoco dovrà essere “credibile e verificabile”. 

Finora la road-map non specifica se Gheddafi dovrà lasciare il potere. “Durante l’incontro – afferma Ramtane Lamamra (Algeria), commissario per la pace e la sicurezza dell’Ua – si è discusso su questo tema, ma al momento i dettagli restano riservati”. Secondo Lamamra sarà il popolo libico che sceglierà il proprio leader con voto democratico. 

Il coinvolgimento dell’Ua nella guerra in Libia è stato più volte sollecitato da mons. Martinelli, vicario apostolico di Tripoli (Vedi AsiaNews, 01/04/2011, “Sirte, muoiono otto civili sotto i bombardamenti”.Vicario apostolico: “Pregate per la Libia”). Finora Nato e comunità internazionale non avevano coinvolto in modo diretto i rappresentanti dell’Unione africana. Nessun delegato dell’Ua ha partecipato lo scorso 29 marzo alla Conferenza di Londra che ha stabilito il passaggio ufficiale della missione Odyssey Dawn alla Nato.