Torturati in carcere e condannati 2 monaci tibetani per avere protestato
I 2 religiosi si sono opposti ad essere cacciati dalle terre che il loro monastero possiede da secoli. La polizia li ha arrestati perché hanno guidato la pacifica protesta. In carcere sono stati torturati.

Dharamsala (AsiaNews) – I monaci Trulku Jangchub e Pesang del monastero Jophu, contea di Jomda prefettura Chamdo nel Tibet, sono stati condannati a 3 anni e a due anni e mezzo di carcere per avere protestato contro un esproprio terriero. Lo denuncia il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia (Tchrd).

La sentenza è di marzo, ma è stata conosciuta solo nei giorni scorsi. Alla fine del 2009 le autorità cinesi decisero di appropriarsi di terreno del monastero Jophu, per “ragioni di sviluppo”. I monaci protestarono rivendicando la antica proprietà delle terre, spalleggiati dalla popolazione locale. Nel dicembre 2009 la polizia ha arrestato Trulku per avere guidato le proteste e nel gennaio 2011 è stato incarcerato Pesang per analoghe ragioni.

Thrcd denuncia che i due monaci sono stati torturati in carcere, al punto che Pesang ora è ricoverato in ospedale.

I monaci tibetani si oppongono alla dominazione cinese, con proteste ferme ma pacifiche e non violente. La polizia cinese, al contrario, colpisce in modo sistematico i monasteri tibetani e i monaci, nel tentativo di porre in essere un vero genocidio culturale per stroncare le radici religiose della opposizione dei tibetani. Negli ultimi anni centinaia, forse migliaia di monaci e suore tibetani sono stati pestati, arrestati e condannati, mentre interi monasteri sono sottoposti a corsi obbligatori di “educazione politica”.