Sri Lanka, chiesa cattolica incendiata a Colombo
Sospetti su alcuni estremisti buddisti. Il parroco: "Possono distruggere l'edificio, ma non la nostra fede". I fedeli celebreranno comunque il Natale in una grotta vicino alla chiesa bruciata.

Colombo (AsiaNews/Ucan) – Una chiesa cattolica è stata attaccata e incendiata domenica notte nei pressi di Colombo, capitale dello Sri Lanka. Un gruppo di 6 uomini ha fatto irruzione nella cappella di San Michele, nel villaggio di Homagama (24 km est di Colombo) saccheggiando l'edificio, incendiando il tabernacolo, l'altare e il crocifisso della chiesa. Gli assalitori hanno poi dato fuoco all'edificio.

Dalla dinamica dell'incidente la polizia ha dedotto che si è trattato di un attacco premeditato: sono state ritrovate due leve usate per scardinare la porta oltre a bombole del gas utilizzate per dare fuoco all'edificio.

La piccola chiesa di San Michele non ha un prete residente, ma è gestita dai cattolici del posto: fa parte della parrocchia di Cristo Re nel vicino villaggio di Pannipitiya. Il parroco di Cristo Re, p. Ignatius Varnakulasingham, non esclude che un gruppo politico sia coinvolto nell'attacco, riferendosi a fazioni buddiste estremiste. È la seconda volta in un anno che questa cappella subisce una violenza del genere: il 15 gennaio scorso sconosciuti avevano appiccato fuoco alla chiesa. Alcune settimane prima una folla di estremisti buddisti avevano assalito la cappella per poi staccare il crocifisso e issare al suo posto un vessillo buddista.

Dopo questi attacchi le autorità locali avevano messo una pattuglia di polizia a custodia del luogo di culto, ma proprio qualche giorno fa la protezione era stata tolta. "Crediamo che si sia trattato dello stesso gruppo che ha attaccato la chiesa nei mesi scorsi" ha detto il padre Chaminda Wanigasena, il vice-parroco.

Secondo p. Varnakulasingham i danni alla chiesa si aggirano sul milione di rupie (circa 9.500 dollari). Il vice-parroco ha riferito che il ministro degli Affari cristiani, Milroy Fernando, cattolico, ha promesso un risarcimento da parte del governo per ricostruire la chiesa: "Ma i colpevoli devono sapere" ha scandito p. Varnakulasingham "che essi possono anche distruggere la nostra chiesa  e ridurla in cenere, ma la nostra fede non può essere distrutta".

La cappella di San Michele è stata aperta nei primi anni Sessanta: da subito è stata oggetto di polemiche e critiche da parte di monaci buddisti che non erano favorevoli all'arrivo di preti cattolici. Nella zona vivono 130 famiglie cristiane e la cappella serve per la loro cura pastorale. "Questa è sempre stata una missione perseguitata e sofferta" ha detto p. Wanigasena "ma le persecuzioni hanno rafforzato la comunità cattolica e i parrocchiani". Un cattolico locale, minacciato durante gli ultimi attacchi, ha detto che "noi non siamo per la violenza", ribadendo che "nessuno può fermarci dal ritrovarci qui". Nonostante la chiesa inagibile i cattolici della chiesa di San Michele si riuniranno nella vicina grotta della Madonna per celebrare il Natale. (LF)