Tripoli città fantasma per i raid aerei. Vescovo: “diamo riposo a questa gente”
La Nato continua a bombardare nonostante gli appelli Onu per un cessate il fuoco. Almeno quattro i missili lanciati contro il bunker di Gheddafi. Per mons. Martinelli la popolazione è stremata e ha paura di uscire da casa. Gheddafi riappare in video dopo 11 giorni di silenzio.
Tripoli (AsiaNews) – Gli appelli dell’Onu per un cessate il fuoco non fermano la Nato che continua a lanciare bombe su Tripoli. “Ho sentito per tutta la notte forti esplosioni – afferma mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario apostolico di Tripoli - per le strade non si vede nessuno, c’è un silenzio assoluto”. Il prelato invita ancora una volta i Paesi occidentali a fermare i bombardamenti e a cercare una soluzione diplomatica per la fine del conflitto. “La popolazione è stremata – dice mons. Martinelli - le madri mi raccontano che i loro bambini non dormono la notte. Ormai tutti hanno paura di uscire da casa. Bisogna trovare il modo di dare riposo a questa gente”.

Questa notte almeno 4 missili hanno colpito il bunker di Bab al Aziziya a Tripoli, dove si presume sia asserragliato Muammar Gheddafi. Ieri il rais è riapparso in video, presentando alla nazione i capi tribù suoi sostenitori. Gheddafi non appariva in pubblico dalla morte del figlio e di tre nipoti uccisi durante un raid Nato il 30 marzo.  

Intanto,  dopo giorni di intensi combattimenti, i ribelli della Cirenaica hanno conquistato ieri l’aeroporto di Misurata. La città, situata a 200 km a est di Tripoli, è assediata da oltre due mesi dalle forze governative e rappresenta uno dei principali punti strategici per un eventuale attacco contro la capitale. (S.C.)