India: incinta della terza figlia, rifiuta l’aborto. Il marito la uccide
di Nirmala Carvalho
Le femmine sono considerate un peso, e lo squilibrio di genere ha raggiunto il massimo livello dall’anno dell’Indipendenza: 914 bambine ogni 1000 bambini. La legge vieta l’esame agli ultrasuoni per conoscere il genere del nascituro, ma viene aggirata facilmente. “Il pregiudizio di genere è un male sociale profondamente radicato”.
Mumbai (AsiaNews) – Un uomo è accusato di aver picchiato a morte sua moglie, incinta di sei mesi, dopo aver saputo che il feto era quello di una bambina. Il delitto è avvenuto nell’area di Shankarmut a C Bellagal Mandal m a Kurnool, nell’Andra Pradesh.
 
La coppia aveva già due bambine, e dopo che gli esami hanno rivelato che la donna stava portando in grembo una terza femminuccia il marito l’ha percossa a morte. 
Prakash Chari, questo il nome dell’uomo, ha intimato a sua moglie di abortire. Ma la donna si è rifiutata, e durante la discussione, il 10 maggio scorso, l’ha aggredita fisicamente. I vicini sono accorsi per fermarlo, e hanno portato subito la donna ferita gravemente a un vicino ospedale, ma invano. E’ morta in seguito alle ferite il giorno seguente.
 
La coppia era sposata da sei anni, ha dichiarato la polizia, aggiungendo che è stata registrata una denuncia, e le indagini sull’accaduto sono in corso. La polizia ha catturato Prakash, che si difende dicendo di non aver mai cercato di sapere dall’ospedale quale era il sesso del feto.
 
Parlando ad AsiaNews, il dott. Pascoal Carvalho, membro della pontificia Accademia per la vita, ha detto: “E’ un fatto estremamente scioccante, ed è un problema di grande preoccupazione. A dispetto della proibizione di usare gli ultrasuoni al solo scopo di determinare il sesso del nascituro, questo genere di problema si sta allargando in India. E’ un male sociale, il pregiudizio di genere, profondamente radicato, fa sì che ogni anno nel Paese vengano meno 600mila bambine; che invece sarebbero in vita, in base al normale tasso di equilibrio fra i due sessi”.
 
Il dott. Carvalho, che è anche membro del Comitato diocesano per la vita, spiega: “Le donne sono sotto un pressione tremenda per produrre eredi maschi, che la gente considera come possibili leader nelle famiglie, e in grado di fornire un appoggio finanziario, oltre che eredi dei beni di famiglia. Inoltre l’infame sistema delle doti di matrimonio fa sì che le figlie femmine siano considerate un peso finanziario. Il censo del 2011 rivela che fra i bambini al di sotto dei sei anni di età ci sono solo 914 femmine per 1000 maschi. Il disequilibrio fra i generi è al suo livello più alto da quando nel 1947  si sono cominciate a fare statistiche”.