Centinaia di salafiti attaccano una chiesa copta nell’alto Egitto
Armati di bastoni, gli estremisti islamici hanno assediato per cinque ore la chiesa di San Giorgio a Bani Ahmed, nell’arcidiocesi di Minya, minacciando di uccidere il parroco. La chiesa era già stata attaccata lo scorso 23 marzo. A scatenare le violenze il tentativo di restauro dell’edificio.
Il Cairo (AsiaNews) – Centinaia di salafiti hanno attaccato ieri la chiesa copta di San Giorgio nel villaggio di Bani Ahmed, (Minya - Alto Egitto) e tentato di uccidere p. George Thabet. La notizia è stata comunicata questa mattina. Secondo fonti locali gli estremisti si sono presentati davanti all’edificio armati di bastoni, intimando ai fedeli di consegnare il sacerdote, che stava celebrando la messa. L’esercito è intervenuto solo dopo cinque ore di assedio e ha scortato il sacerdote fuori dal villaggio.

Questo è il secondo assalto subito dalla comunità di Bani Ahmed, in pochi mesi. Lo scorso 23 marzo i salafiti hanno fermato i lavori di restauro della chiesa e ottenuto l’espulsione dal villaggio di p. Thabet.

P. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, sottolinea ad AsiaNews che i salafiti non vogliono il restauro della chiesa e hanno attaccato l’edificio insospettiti dal ritorno di p. Thabet nel villaggio lo scorso 21 giugno e dal trasloco di alcuni paramenti sacri in un magazzino della parrocchia. Il sacerdote spiega che gli estremisti non tollerano la presenza dei cristiani e trovano qualsiasi pretesto per distruggere le chiese.

Oggi, l'arcidiocesi di Minya ha emesso un comunicato, ribadendo la sua preoccupazione per l'incidente e denunciando il "ritorno dei salafiti nel villaggio”. L’arcidiocesi accusa il governo dei militari di non fare abbastanza per proteggere i cristiani. (S.C.)