L’Onu scopre che il mondo invecchia prima del previsto. I pericoli per l’Asia
Le politiche demografiche anti-natalità porteranno nel giro di qualche decennio a gravi problemi economici e sociali, afferma un’Istituto di studi sulla famiglia. L’Asian Development Bank sottolinea la possibilità di rischi economici e politici soprattutto in Cina
New York (AsiaNews/Agenzie) – Un mondo più vecchio, e grossi problemi economici per i Paesi come la Cina, a causa della politica del “figlio unico”. E’ questo il risultato di un’analisi compiuta da Susan Yoshihara, del “Catholic family and human rights Institute” di New York sulle previsioni delle Nazioni unite sulla crescita di popolazione nel mondo. “Anche usando le proiezioni sulla fertilità, altamente ottimistiche, le previsioni Onu presentano un mondo molto più grigio di quello previsto nel 2009” scrive la ricercatrice. I vecchi (oltre i 65) e molto vecchi (80 e oltre) "nel 2050 saranno il due per cento in più della popolazione in Germania, India, Giappone e Russia, oltre che negli Usa, di quanto si era stimato in precedenza”, scrive Yoshihara. Il che indica un invecchiamento della popolazione più rapido di quanto si pensasse.

In Cina un quarto della popolazione sarà oltre i 65 anni nel 2050, e un quinto in Russia. Il Giappone resta il Paese più vecchio al mondo: nel 2050 gli oltre 65 saranno il 36.5% e gli oltre 80%. “Il fatto che nel report del 2011 le proiezioni di invecchiamento per la metà del secolo siano più severe di quelle di un anno fa è reso più drammatico dal fatto che quest’anno i demografi dell’Onu hanno deciso di basarsi su un tasso di fertilità di 2.1bambini per donna, per cui oltre il livello di rimpiazza mento, per ogni Paese al mondo. In precedenza si basavano sul tasso di 1.85 bambini per donna, al di sotto della soglia di rimpiazzamento”, scrive la ricercatrice.

L’analisi è confermata da uno studio dell’Asian Development Bank, secondo cui il successo economico del continente, “alimentato dal dividendo demografico” conoscerà nel prossimo futuro seri problemi.

“La Cina vedrà la proporzione di anziani quadruplicarsi fra ora e il 2050. In 25 anni sarà un Paese più vecchio degli Usa”. Il tasso di fertilità cinese, caduto all’1.8 % rispetto al 3.8% del 1975, “rimarrà più o meno allo stesso livello per i prossimi 40 anni”. E anche se le autorità decidessero di abbandonare la politica del “figlio unico” non riuscirebbero adesso a invertire la tendenza all’invecchiamento per un lungo periodo.

“La Cina si troverà di fronte a un massiccio problema di età, che potrebbe rallentare la crescita, e produrre una crisi politica proprio mentre sta superando (nel 2020) gli Usa come prima potenza economica mondiale”, ha dichiarato Richard Jackson, direttore di Global Aging Initiative, un programma del Center for Strategic and International Studies (CSIS).