La Chiesa vietnamita non è legata ad alcun sistema politico
Lettera aperta di mon. Paul Nguyên Thai Hop, presidente della commissione “Giustizia e pace”. Il documento fa particolare riferimento a una comunicazione ufficiale che sembra voler ritenere responsabili i vescovi per le scelte sociali dei laici cattolici.
Ho Chi Minh City (AsiaNew) – La Chiesa “in nessuna maniera si confonde con la comunità politica e non è legata ad alcun sistema politico”, mentre “il mondo, la sua umanizzazione, l’impegno sociale sono considerati dominio proprio dei laici”. Lo ricorda mon. Paul Nguyên Thai Hop (nella foto), nella sua qualità di presidente della commissione “Giustizia e pace” dell’episcopato vietnamita, in una lettera aperta che ha la data del 4 ottobre.

Il documento, integralmente pubblicato da Eglises d’Asie, è dedicato soprattutto a chiarire ruolo e compiti della Chiesa - della quale ricorda il magistero, dal Vaticano II in poi - e in particolare di Giustizia e pace. Ciò, in particolare in riferimento a una comunicazione ufficiale delle autorità della provincia di Ngê An al vescovo di Vinh per comunicare l’arresto, in agosto, di “un certo numero di cittadini cattolici hanno violato la legge, conducendo attività criminali che si oppongono allo Stato”.

La lettera aperta di mons. Paul Nguyên Thai Hop - diffusa mentre è in corso la seconda riunione annuale della Conferenza epicopale, alla quale è preente anche il rappresentante pontificio non residente in Vietnam, mon. Leopoldo Girelli – sembra dettata dalla preoccupazione che le autorità governative stiano tentando di attribuire ai vescovi la responabilità delle scelte politiche di laici cattolici e, di coneguenza, di coinvolgere la Chiesa in eventuali accuse di “attività antistatali”.

Scrive infatti mons. Thai Hop che la Commissione si occupa della dottrina sociale della Chiesa e “con riferimento alla dottrina sociale della Chiesa, ho risposto alla lettera N° 5 483 del Comitato del popolo della provincia di Nghê An. Mi sono preoccupato e mi chiedo perché il Comitato porta la questione chiamata ‘Un certo numero di cittadini cattolici ha violato la legge, conducendo attività criminali che si oppongono allo Stato…’ a conoscenza del vescovo della diocei di Vinh. In quanto cittadini vietnamiti essi hanno il diritto di compiere scelte specifiche in campo sociale. Io stesso e le divere istanze della diocesi di Vinh non ci prendiamo la responabilità delle loro scelte in campo civile”.

Il vescovo fa poi un cenno alla “irritazione” e alle “domande” che la questione suscita, riferendo di aver telefonato “a un certo numero di enti, chiedendo di regolare al più presto la quetione e di rassicurare la popolazione. Ma finora non ho ricevuto alcuna risposta. Mi auguro che gli organi competenti regolino la questione conformemente alle leggi vietnamite e al diritto internazionale”.

Mons. Thai Hop, infine, ricorda che la commissione Giutizia e pace ha “la missione di diffondere la dottrina sociale della Chiesa affinchè i fedeli la comprendano, vivendo e costruendo una società conforme agli orientamenti della Chiesa. E’ un modo di vivere e un annuncio del Vangelo per i nostri tempi. E’ evidente che la nostra Commisione emetterà dei giudizi in funzione della dottrina sociale della Chiesa e si sforzerà di proteggere la giustizia e i diritti dell’uomo”.