Sanzioni della Lega araba per fermare le uccisioni di civili in Siria
La decisione, senza precedenti, blocca tutti i rapporti economici tra Damasco e i Paesi aderenti all’organizzazione. Non si fermano gli scontri: uccisi di 31 civili e 12 uomini delle forze di sicurezza. Il regime organizza manifestazioni a proprio favore. La Russia annuncia che un gruppo di sue navi da guerra in primavera sarà nel porto di Tartus.
Beirut (AsiaNews) – Sospensione di tutte le transazioni con il governo e la banca centrale di Damasco, sospensione dei voli da e per la Siria, divieto di ingresso nei Paesi arabi per i funzionari pubblici, congelamento delle collaborazioni economiche. Sono le sanzioni contro il regime di Bashar al-Assad decise ieri dai ministri degli esteri della Lega Araba, approvate con 19 voti a favore, un astenuto (l’Iraq) e due voti contrari (Libano e Yemen).

L’annuncio è arrivato contemporaneamente all’ennesimo bilancio di quella che appare sempre più divenire una guerra civile e che parla di 31 civili e 12 uomini delle forze di sicurezza caduti negli scontri di ieri.

La decisione della Lega araba, la prima del genere mai presa dall’organizzazione panaraba, minaccia di avere ripercussioni pesanti su Damasco, visto che, secondo l’Ufficio siriano di statistica, il 52,3% delle esportazioni siriane sono dirette verso i Paesi arabi, dai quali proviene il 16,4% delle importazioni.

Le sanzioni, a quanto dichiarato dal primo ministro del Qatar, Hamad bin Jassim al-Thani, mirano a convincere Damasco a “fermare l’uccisione di civili”, a “firmare il protocollo d’intesa” con la stessa organizzazione per la una soluzione pacifica della situazione e a “tentare di prevenire ogni intervento straniero”. E saranno “riconsiderate” se la Siria aderirà alle richieste della Lega, ha precisato il segretario generale dell’organizzazione, Nabil Elaraby,

Opposta la lettura data dalle autorità siriane: il ministro degli esteri Walid Muallem afferma che la Lega araba vuole “internazionalizzare la crisi” e quello dell’economia Nidal al-Shaar che “saranno danneggiate tutte le parti”, mentre l’agenzia ufficiale SANA riferisce di “decine di migliaia di siriani (nella foto) che si sono riuniti nelle piazza di Damasco, Tartous, Lattakia e Hasaka per condannare la decisione del Consiglio dei ministri della Lega araba” e che “hanno espresso il loro sostegno alle posizioni e al programma di riforme sotto la leadership del presidente Bashar al-Assad”.

Che potrebbe trovare un sostegno dalla notizia, data oggi dall’Izvestia, che in gruppo navale russo, comprendente la portaerei Admiral Kuznetsov, sarà nel porto siriano di Tartus, nella primavere dell’anno prossimo.

Di segno opposto dichiarazioni dei ministri degli Esteri francese, Alain Juppé, per il quale Assad ha “i giorni contati”, del turco Ahmet Davutoglu, per il quale Ankara armonizzerà la sua politica con quella della Lega araba e del giordano Nasser Judeh che ha dichiarato che il suo Paese ha accolto 100 soldati e poliziotti siriani che hanno disertato. (PD)