Santa Sede: bene l’ordinazione con mandato pontificio, male la presenza di Lei Shiyin
Dichiarazione del direttore della Sala stampa, padre Federico Lombardi, che sottolinea come il vescovo scomunicato abbia aggravato la sua posizione canonica. Quanto agli altri presuli che hanno partecipato, decisioni saranno prese dopo ulteriori informazioni.
Città del Vaticano (AsiaNews) – La Santa Sede accoglie con favore il fatto che in Cina si sia potuto consacrare un vescovo in comunione col Papa, ma esprime “disapprovazione e sconcerto” per la presenza di un vescovo scomunicato che “aggrava la sua posizione canonica”.

E’ quanto ha dichiarato stasera il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, rispondendo a domande dei giornalisti. “Dopo le tre recenti ordinazioni episcopali senza il mandato pontificio – ha detto padre Lombardi - il fatto di avere un nuovo Presule che è in comunione con il Papa e con tutti i Vescovi cattolici del mondo è certamente positivo. Ciò sarà apprezzato non soltanto dai Vescovi e dai fedeli cinesi, ma anche nella Chiesa universale. Invece la partecipazione del Vescovo illegittimo, che - com’è noto - si trova nella condizione canonica di una persona scomunicata, non va nella stessa direzione e suscita disapprovazione e sconcerto da parte dei fedeli, tanto più perché risulta che egli ha preso parte come Vescovo consacrante e ha concelebrato l’Eucaristia. La recidività della sua disobbedienza alle norme della Chiesa purtroppo aggrava la sua posizione canonica”.

“In situazioni ordinarie – ha aggiunto - la presenza del Vescovo Lei Shiyin avrebbe dovuto essere esclusa assolutamente e comporterebbe delle conseguenze canoniche per gli altri Vescovi partecipanti. Nella presente circostanza è probabile che questi ultimi non abbiano potuto impedirla senza gravi inconvenienti. In ogni caso, la Santa Sede potrà valutare meglio la questione quando riceverà più ampie ed approfondite informazioni”.