Mons. Martinelli: Natale, segno di pace nella Libia ancora in guerra
Il Vicario apostolico di Tripoli sottolinea che nel Paese vi sono tutt’ora delle vendette fra ribelli e fedelissimi della famiglia Gheddafi. Per motivi di sicurezza le celebrazioni natalizie si terranno nel tardo pomeriggio. La visita ai cattolici filippini di Misurata, gli unici stranieri rimasti in Libia per tutto il periodo della guerra.
Tripoli (AsiaNews) – “il Natale è l’occasione per portare in questa terra martoriata il messaggio della pace, che deve essere testimoniato con la vita, con l’azione e con la preghiera”. È quanto afferma ad AsiaNews, mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli. Il prelato visiterà oggi la comunità cattolica filippina di Misurata, formata soprattutto da infermieri e medici. Essi sono fra i pochi stranieri rimasti in Libia per tutto il periodo della guerra.

Mons. Martinelli, racconta che dopo la morte del rais la situazione è migliorata, ma il Paese è ancora vittima delle vendette fra i ribelli e le tribù ancora fedeli alla famiglia Gheddafi. “La Chiesa serve la comunità cristiana e il popolo libico – afferma – noi sacerdoti cerchiamo di muoverci con una certa libertà, senza farci bloccare dai rischi e dalle preoccupazioni”. Il vescovo spiega che per motivi di sicurezza le celebrazioni natalizie avverranno nel tardo pomeriggio. “Nel periodo di Avvento – continua - numerosi cristiani hanno partecipato alle funzioni, nonostante la paura”.

Per mons. Martinelli “in Libia ci sarà tranquillità solo quando ritornerà la pace, ma il popolo libico mostra buona volontà di riportare il Paese alla normalità”. (S.C.)