Yemen, Saleh ha lasciato il potere dopo 33 anni. E forse andrà in esilio
Ali Abdullah Saleh, leader di uno dei Paesi più poveri del mondo arabo, ha ceduto i suoi poteri in base all’accordo garantito dal Consiglio di cooperazione dei Paesi del Golfo. Si prepara una nuova Costituzione, ed elezioni parlamentari e presidenziali nel 2014.

Sanaa (AsiaNews/Agenzie) - Ali Abdullah Saleh, dopo 33 anni di regime ha ufficialmente rinunciato al potere, e ha fatto posto al suo vice, Abdrabbuh Mansour Hadi, che dopo un'elezione che lo ha visto trionfare, ha giurato il 26 febbraio davanti al parlamento. Nel recente passato, per tre volte Ali Abdullah Saleh ha promesso di firmare un accordo per la sua uscita di scena e per tre volte si è rimangiato la decisione. Questa volta non ha potuto che cedere. Secondo persone a lui vicine, egli sta considerando seriamente la possibilità di andare in esilio. Il trasferimento di poteri fa parte di un accordo, faticosamente portato avanti dalla diplomazia internazionale e garantito dal Consiglio di cooperazione dei Paesi del Golfo. (AsiaNews 21/02/2012 Elezioni a Sanaa: la fine (forse) del potere di Saleh).

In base a questo accordo, Mansour Hadi resterà al potere per due anni, e supervisionerà la stesura di una nuova Costituzione, e di organizzare nuove elezioni, sia parlamentari che presidenziali, nel 2014. Alla cerimonia di giuramento ha promesso di lavorare per riportare a casa le migliaia di sfollati, creati dai combattimenti fra lealisti e oppositori nell'ultimo anno. "Uno dei compiti più importanti è la prosecuzione della guerra contro al-Qaeda, come un dovere religioso e nazionale, e riportare gli sfollati alle loro case" ha dichiarato Mansour Hadi.

I parlamentari dell'opposizione hanno boicottato la cerimonia, perché vi partecipava Ali Abdullah Saleh . In base all'accordo, è stata garantita a Saleh l'immunità giudiziaria per le decisioni e gli atti compiuti da Presidente. Saleh, secondo quanto affermano persone a lui vicine, abbandonerà il Paese, anche per garantire una transizione meno problematica. Si parla dell'Oman, degli Emirati Arabi, dove una parte della sua famiglia ha già stabilito una residenza, e infine dell'Etiopia, che sembra abbai dato la sua disponibilità a ospitare l'ex presidente. Saleh è il quarto leader di Paesi arabi obbligato a lasciare dall'inizio della primavera araba.