Putin torna al Cremlino in pompa magna, opposizione pronta a contestare
di Nina Achmatova
Il 7 maggio la cerimonia di insediamento del nuovo presidente verrà trasmessa in diretta tv da sei canali. Il giorno prima l'opposizione torna in piazza per la prima volta da marzo. Ma i numeri potrebbero non essere pià gli stessi.

Mosca (AsiaNews) - Tutto è pronto a Mosca per quella che i russi chiamano "inaugurazia", la cerimonia di insediamento con cui Vladimir Putin torna a capo del Cremlino per la terza volta in 12 anni. Intanto anche l'opposizione prepara il suo 'benvenuto' al nuovo presidente, con una manifestazione di protesta al centro di Mosca prevista proprio alla vigilia del giuramento.


Il ritorno di Vladimir Vladimirovich sulla poltrona più alta di Russia avrà una copertura mediatica con numeri da record: saranno sei i canali televisivi che trasmetteranno in diretta la cerimonia, il doppio rispetto a quelli che nel 2008 avevano seguito l'investitura dell'allora presidente Dmitri Medvedev. Quest'ultimo, che non scomparirà di scena nonostante sia ormai poco benvoluto dall'elettorato, attende di essere ufficialmente nominato premier già l'8 maggio, in uno scambio di ruoli con l'ex mentore, che i media russi hanno definito "arrocco" (dalla mossa di scacchi in cui il cavallo cambia il posto con il re).


L'arrivo del corteo presidenziale al Cremlino sarà ripreso da diversi punti di vista: lungo il fiume Moscova, al centro della capitale, sono già state piazzate alte gru, dove verranno sistemate le telecamere, mentre alcune riprese saranno effettuate da elicotteri. Putin presterà giuramento e terrà poi un discorso nel celebre salone di Sant'Andrea, l'ex Sala del Trono del Palazzo del Gran Cremlino. Lo stesso giorno, nella cattedrale dell'Annunciazione, il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, celebrerà una funzione in suo onore.


Le misure di sicurezza sono state potenziate in tutto il centro cittadino, anche perché il 6 maggio, vigilia dell'investitura, sono previste almeno due manifestazioni anti-governative, con il movimento d'opposizione che appare però fiaccato dalla schiacciante vittoria di Putin alle presidenziali di marzo e ancora non in grado di darsi una forma per esercitare una reale pressione sul nuovo governo.

Il primo corteo, la cosiddetta "marcia del milione", confluirà in piazza Balotnaja già teatro delle dimostrazioni che quest'inverno hanno messo per la prima volta in discussione l'autorità di Putin. La seconda, non autorizzata dal comune, dovrebbe svolgersi in piazza del Maneggio, proprio sotto il Cremlino.


Putin torna così capo di Stato, ma di un Paese profondamente cambiato rispetto ai suoi due mandati precedenti. Secondo Boris Dubin, analista del Centro Levada a Mosca, per il momento i russi sono pronti a riconciliarsi con la nuova leadership, ma la prima metà del mandato di Putin (in tutto sei anni) sarà cruciale. "Se nei prossimi tre anni i grandi problemi (corruzione, giustizia, divario tra ricchi e poveri, ndr) non saranno risolti - avverte l'esperto - e anzi se si acuiranno per la crisi economica e magari la discesa del prezzo del petrolio, si potrebbero verificare serie tensioni".