Kashmir indiano, "sconosciuti" danno fuoco a una chiesa cattolica
di Nirmala Carvalho
Bruciato solo l’ingresso principale, grazie all’intervento di una guardia di sicurezza. Ancora sconosciuti i due attentatori. Il parroco della Holy Family: “Siamo preoccupati, è un attacco premeditato”. Il presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic) chiede l’intervento del capo del governo del Jammu e Kashmir per proteggere la comunità cristiana nello Stato.

Srinagar (AsiaNews) - Un attacco "pianificato", con il chiaro obiettivo di "terrorizzare a morte la comunità cristiana. Il chief minister del Jammu e Kashmir deve intervenire per garantire sicurezza ai fedeli e ai luoghi di culto". Così Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), commenta ad AsiaNews il rogo appiccato alla chiesa cattolica Holy Family di Srinagar, due giorni fa. Del tutto distrutta l'entrata principale, ma l'intervento tempestivo di una guardia di sicurezza ha evitato che l'incendio degenerasse. Le telecamere hanno ripreso i due attentatori, ma avendo agito di sera (le 20,30 ora locale, ndr) i loro nomi sono ancora sconosciuti. Tutte le comunità cristiane della valle del Kashmir hanno espresso solidarietà a quella cattolica.

I filmati mostrano due uomini approfittare della temporanea assenza della guardia di sicurezza della chiesa. In quei momenti, gli aggressori hanno gettato benzina e altro materiale infiammabile sulla porta d'ingresso, per poi appiccare il fuoco. Per fortuna, la guardia è tornata in tempo per fermare l'incendio, prossimo a dilagare all'interno: l'intera struttura dell'edificio è in legno.

P. Mathew Thomas, parroco della Holy Family, racconta ad AsiaNews: "Quanto accaduto ci preoccupa molto. Guardando i video, si capisce che si tratta di un attacco premeditato, e che i due aggressori conoscevano bene quanto accade in chiesa. Alla fine di gennaio, la mia moto è stata bruciata, non abbiamo scoperto il motivo, né chi fossero i colpevoli: è chiaro che anche allora, l'obiettivo era la chiesa. Ancora due volte, la Madonna ha interceduto per noi. Possa proteggerci e salvarci sempre".

"Quanto accaduto - sottolinea il presidente del Gcic - non è un caso isolato. Penso alla persecuzione subita dal pastore anglicano CM Khanna per aver battezzato giovani musulmani, o alla coppia arrestata mentre era al mercato. Con questi gesti, la comunità musulmana cerca di intimidire la minoranza cristiana. Ma i cristiani a Srinagar non sono nemmeno 400 persone: mi appello a Omar Abdullah, chief minister, un musulmano che ha studiato in istituti cristiani. Deve proteggere tutta la popolazione di Srinagar, anche le minoranze".

Il capo del governo del Jammu e Kashmir (unico Stato indiano a maggioranza musulmana, ndr) ha frequentato la Burn Hall School, prestigioso istituto cattolico diretto da p. Jim Borst, missionario olandese, da anni accusato di proselitismo