Superiore provinciale francescano: Nessun buddista ha mai attaccato i cattolici indiani
Una notizia-bufala apparsa da mesi sul web parla di un attacco di estremisti buddisti a 20 chiese cattoliche e minacce di morte a missionari. P. Babu Jose Pamplany, della Provincia francescana di San Tommaso Apostolo (Andhra Pradesh, Tamil Nadu, Karnataka e Kerala), smentisce in modo categorico: “È tutto falso. E con i buddisti abbiamo da sempre ottimi rapporti”.

Bangalore (AsiaNews) - "La notizia è del tutto falsa: in India nessun buddista ha mai attaccato alcuna comunità cattolica": p. Babu Jose Pamplany, superiore provinciale dei francescani per l'India, smentisce in modo categorico una notizia circolante su internet, che da qualche tempo preoccupa le comunità cattoliche di tutto il mondo. Secondo questa, in una data imprecisata alcuni "estremisti buddisti" avrebbero dato fuoco a 20 chiese; minacciato di distruggerne altre 200 nella provincia di Olisabang; annunciato il massacro di 200 missionari.

"Anche io - spiega fr. Pamplany ad AsiaNews - ho ricevuto informazioni analoghe via mail: ma posso confermare che si tratta di una bufala. Anzitutto, non esiste alcuna provincia di Olisabang in India. Poi, nella mail si nomina un presunto superiore provinciale: non sono io. Voglio specificarlo, anche perché nel nostro Paese noi cristiani abbiamo sempre avuto ottimi rapporti con i buddisti. È ingiusto che vengano dipinti in questo modo. A nome della Chiesa e di tutti i francescani in India, prendiamo con forza le distanze da questa notizia".

I primi francescani (olandesi) sono arrivati in India nel 1948, fondando a Bangalore la prima casa dell'ordine. Da qui, sono poi state create tre organi diversi: la Provincia di San Tommaso Apostolo, che comprende Andhra Pradesh, Tamil Nadu, Karnataka e Kerala; la Custodia dedicata a Maria Madre di Dio, con gli Stati di Goa, Maharashtra, Madhya Pradesh, Chhattisgarh, Jharkhand e Orissa; la Fondazione di San Francesco d'Assisi, con l'Assam e gli altri Stati del nordest. (GM)