Scendono le borse: Pechino esclude un nuovo pacchetto di stimoli all'economia
Esperti ed economisti mettono in guardia dal prestito facile, che ha provocato sovrappiù di investimenti, bolle speculative nel settore edilizio e inflazione. Occorre cambiare il modello di sviluppo.

Hong Kong (AsiaNews) - La borsa di Hong Kong è scesa dell'1,94%; le azioni delle imprese cinesi del 2,3; quella di Shanghai a meno 0,1 (il livello più basso in due settimane), dopo l'annuncio della Xinhua secondo cui Pechino non metterà in atto alcun pacchetto di stimolo per l'economia.

Fino a ieri si sono rincorse notizie contraddittorie sulla possibilità dello stimolo, simile al pacchetto di 4mila miliardi di yuan immessi come prestiti durante la crisi del 2008-2009. Tale possibilità era stata alimentata dalle generiche affermazioni del premier Wen Jiabao, che aveva  promesso una "maggiore crescita" rispetto alle cifre tutte in discesa nel mese di aprile.

Ma ieri sera la Xinhua e oggi il Quotidiano del popolo, escludono ogni stimolo aggressivo. Alcuni ricercatori ed economisti legati al governo hanno messo in guardia Pechino su un sovrappiù di investimenti che ridurrebbe l'efficienza della crescita economica e metterebbe in sovraccapacità alcune industrie.

In effetti, il pacchetto di stimoli varato nel 2008 ha prodotto una grande bolla speculativa nel settore edilizio e lasciato molti governi locali in un abisso di debiti per essersi lanciati nella costruzione di inutili infrastrutture. In più, la facilità dei prestiti ha accresciuto l'inflazione, riducendo il potere d'acquisto dei già bassi salari cinesi.

L'economia cinese è già occlusa per sovrapproduzione, data la riduzione delle esportazioni, causata dalla crisi dell'eurozona e degli Stati Uniti. Le istituzioni internazionali chiedono da tempo che la Cina cambi il suo modello di sviluppo, focalizzato sull'export, a favore di un incremento della domanda interna.