Leader dell'opposizione in fuga dalla Cambogia

Bangkok (AsiaNews/ Agenzie) – Sam Rainsy, leader dell'opposizione in Cambogia, è giunto in Francia dopo essere fuggito dal suo paese, dove rischia di essere imprigionato per aver perduto l'immunità parlamentare.

Rainsy ha accusato diverse volte il potente primo ministro Hun Sen di violare i diritti umani nel Paese. In particolare egli ha accusato Hun Sen di aver orchestrato una serie di esplosioni contro raduni dell'opposizione nel 1997, causando la morte di almeno 16 persone.

La partenza di Sam Rainsy segue l'arresto di Cheam Channy, un altro membro del suo partito, accusato dal governo per aver assoldato un esercito per preparare un colpo di stato. In Cambogia l'uomo forte Hun Sen ha in mano esercito e polizia; attraverso ramificazioni familiari controlla anche i media e l'economia. Tutti gli analisti sono concordi nel ritenere inverosimili le accuse contro Cheam Channy.

In precedenza  il parlamento aveva votato la cancellazione dell'immunità parlamentare per Rainsy, Channy e un altro parlamentare, di cui non si conosce il nome. Hun Sen ha detto che "togliere l'immunità non vuol dire condannarli, ma apre la strada ai procedimenti legali per un processo da parte della corte". Il partito di Rainsy ha invece definito il voto contro l'immunità "un giorno triste per la democrazia in Cambogia". Rainsy si è appellato al re, ma Norodom Sihamoni vuole evitare di entrare nell'arena politica cambogiana, complicata e corrotta.

Sam Rainsy si è dapprima rifugiato a Bangkok da Singapore. Ma le autorità thai gli hanno rifiutato l'ospitalità perché la sua presenza "metterebbe la Thailandia in una posizione scomoda". La Thailandia è il più grande partner commerciale della Cambogia.

Corruzione, inefficienze burocratiche, sequestri di terre a danno dei contadini dominano lo scenario del Paese. Molte frange della comunità internazionale e la popolazione locale additano Hun Sen come responsabile di tale situazione.