Egitto, si infiamma la protesta dopo lo scioglimento del parlamento
Gli islamisti minacciano "giorni difficili"e ricordano le manifestazioni oceaniche del 2011 contro Mubarak. L'esercito ripristina le leggi speciali per la detenzione dei manifestanti senza processo in vista dei ballottaggi delle presidenziali.

Il Cairo (AsiaNews/ Agenzie) - Centinaia di manifestanti sono radunati da ieri sera davanti alla sede della Corte suprema egiziana, in protesta contro lo scioglimento della Camera bassa del parlamento, dominata dagli islamisti, per incostituzionalità della legge elettorale. Per timore di attentati, esercito e polizia presidiano l'edificio circondato da barricate e filo spinato.

Oggi, Fratelli musulmani e salafiti hanno lanciato un appello a tutti gli egiziani invitandoli a scendere in piazza per tenere alti i valori della rivoluzione.  In un comunicato essi avvertono che "l'Egitto vivrà giorni difficili, più pericolosi degli ultimi giorni di Mubarak. Tutti i frutti della democrazia guadagnati con la rivoluzione rischiano di cadere nelle mani di uno dei simboli del vecchio regime".  

Secondo i media egiziani la tensione ricorda quella dei giorni precedenti alla caduta dell'ex presidente. La popolazione teme un colpo di mano dell'esercito che ora controlla il parlamento. I militari hanno promesso di garantire la sicurezza durante i ballottaggi delle presidenziali fra Mohammed Morsy (Fratelli musulmani) e Ahmed Shafiq, candidato indipendente ed ex Primo ministro di Mubarak. Per evitare scontri verranno ripristinate alcune leggi speciali come il diritto da parte delle forze dell'ordine di detenere i manifestanti sospettati di reati per tutto il periodo elettorale.