Damasco, attaccata una stazione televisiva pro-governo; tre morti
L'assalto è avvenuto a Drousha a 20 km a sud della capitale. Finora non vi sono rivendicazioni. Bashar al-Assad annuncia che la Siria è in stato di guerra. Riformato il gabinetto di governo. La priorità è combattere e sconfiggere i terroristi.

Damasco (AsiaNews/ Agenzie) - Un gruppo di uomini armati ha assaltato questa mattina la sede di Ikhbariya TV, televisione privata vicina al presidente Bashar Al-Assad,   situata a Druousha, circa 20 km a sud di Damasco. Nell'attacco sono state uccise tre persone. Un impiegato della stazione televisiva racconta che gli uomini hanno fatto irruzione nel complesso, prendendo in ostaggio alcune guardie e in seguito hanno fatto esplodere due edifici. Secondo la Sana, agenzia di stampa del regime, l'attacco è stato compiuto da non meglio identificati terroristi, ma finora nessun gruppo ha rivendicato l'attentato. Da giorni la periferia di Damasco è sconvolta dagli scontri fra ribelli e truppe di elite del regime siriano, che nel fine settimana hanno fatto oltre 40 morti, 116 in tutto il Paese.   

Le recenti tensioni fra Damasco e Ankara, dopo l'abbattimento lo scorso 22 giugno di un jet turco lungo le coste siriane, hanno fatto precipitare il conflitto fra ribelli sunniti e regime. Ieri, Recep Tayyip Erdogan, Premier turco, ha annunciato nuove regole di ingaggio per le forze armate lungo i 600 km di frontiera con la Siria. Egli ha avvertito l'ex alleato siriano che "d'ora in poi la Turchia risponderà con le armi a "qualsiasi violazione del confine". Tuttavia, il Premier turco in accordo con gli altri membri della Nato ha escluso l'ipotesi di un intervento armato. 

In risposta alle dichiarazioni di Erdogan, Bashar al-Assad ha affermato che "il Paese è in stato di guerra". Ieri egli ha riformato il gabinetto di governo, sottolineando che "ora tutti gli sforzi saranno utilizzati per combattere e sconfiggere i ribelli.