Imprigionati come "sabotatori" tre attivisti vietnamiti per i diritti umani
Condanne da quattro a cinque anni e sei mesi di prigione per i tre che hanno condotto una campagna per esporre la corruzione e il cattivo comportamento delle autorità locali contro i contadini della provincia di Bac Giang.

Hanoi (AsiaNews/Agenzie) - La notizia è stata data dalle fonti governative come "Sabotatori imprigionati", ma si riferisce alla condanna di tre attivisti vietnamiti per i diritti umani. Nguyen Kim Nhan, 63 anni (nella foto), è stato condannato dal tribunale della provincia di Bac Giang, nel nord del Paese, a cinque anni e sei mesi di prigione, Dinh Van Nhuong, 54 anni, e Do Van Hoa, 46 anni, a quattro anni. Dopo la prigione, tutti e tre dovranno anche trascorrere un periodo agli arresti domiciliari.

L'accusa nei loro confronti era basata sull'art. 88 del Codice penale vietnamita, che parla di "propaganda contro lo Stato" e di "diffamazione" del Partito comunista e del governo. A rafforzare  le accuse anche il fatto di aver parlato con media stranieri.

L'articolo è definito da Human Rights Watch dalla formulazione vaga e interpretato liberamente per imprigionare pacifici attivisti politici e religiosi.

Nel caso in esame, i tre attivisti hanno condotto una campagna per esporre la corruzione e il cattivo comportamento delle autorità locali contro i contadini della provincia di Bac Giang. Si tratta di fatti che si stanno moltiplicando un po' in tutto il Paese, in seguito all'accresciuto valore dei terreni, che le autorità politiche locali cercano di sottrarre ai contadini per passarle a industrie o enti turistici. "Costringere al silenzio i contadini e i loro sostenitori - ha osservato Phil Robertson, vicedirettore per l'Asia di HRW - non risolve i problemi, specialmente finché proseguono le confische di terreni e la corruzione".