Aleppo, al via lo scontro finale fra regime e ribelli
Da questa mattina l'esercito ha ripreso a bombardare la città con elicotteri e carri armati. L'opposizione siriana controlla il 40% della città. Alto il rischio di nuovi massacri. Parlamentare donna filo-Assad fugge in Qatar.

Aleppo (AsiaNews/ Agenzie) - L'esercito siriano si prepara alla battaglia finale con i ribelli. Da  diversi giorni essi sono assediati nei distretti della zona nord e sud occidentale di Aleppo, dove ieri sono morti 34 civili. Questa mattina elicotteri da guerra, blindati e carri armati provenienti dalla provincia di Idlib (confine turco) hanno iniziato a bombardare i quartieri sotto il controllo del Free Syrian Army e di altri gruppi ribelli. Secondo gli esperti, i leader dell'opposizione, di cui l'Fsa è solo una parte, stanno formando un fronte unito per affrontare i militari di Assad in quella che il quotidiano governativo al-Watan ha definito "la madre di tutte le battaglie". Ad essa prenderanno parte tutti gli alleati dei due schieramenti, compresi gruppi paramilitari stranieri, fra cui al-Qaeda ed Hezbollah. Ieri Recep Tayyip Erdogan, premier turco, ha accusato le forze del regime di incursioni nel Kurdistan turco per reclutare miliziani del Pkk, partito nazionalista curdo. Egli ha avvertito che l'esercito di Ankara risponderà in caso di crimini sul suo territorio.

Con 1,9 milioni di abitanti, Aleppo è considerato il principale snodo commerciale e culturale della Siria. Essa è la terza città del mondo arabo per numero di cristiani, circa 300mila, dopo Beirut e il Cairo.

Fonti locali affermano che migliaia di civili stanno lasciando il centro abitato dirigendosi verso il confine con la Turchia.  Segnali preoccupanti di un imminente massacro, giungono proprio dal governo siriano, che oggi ha invitato i funzionari politici  e amministrativi ancora presenti nella città a dirigersi in aereo a Damasco. Molti di loro hanno approfittato dell'occasione per fuggire all'estero. Fra questi vi è Ikhlas al-Badawi, deputata eletta nelle recenti elezioni organizzate dal regime, che ieri ha varcato il confine turco e sarebbe diretta in Qatar, dove risiedono già altri funzionari di spicco del regime. La Badawi è il quarto parlamentare siriano a rompere con il regime.

Oggi, Navy Pillay, commissario Onu per i diritti umani, ha espresso timori per un escalation del conflitto nel Paese, soprattutto ad Aleppo, dove vi sarebbero scontri anche nella "cittadella" proclamata nel 1986 Patrimonio mondiale dell'umanità. La donna ha esortato governo e opposizione armata a proteggere i civili, avendo rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti umani. In caso di violazioni vi saranno sanzioni per entrambe le parti.