Rallenta l'export e l'import cinese
L'export è cresciuto solo dell'1% (in giugno era cresciuto del 13%), il valore più basso dal 2009. L'import è salito del 4,7 (in giugno era il 6,3). In calo anche la produzione industriale. Si abbassa l'inflazione per la riduzione dei prezzi della carne di maiale e di pollame.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Le esportazioni e importazioni della Cina sono scese nel mese di luglio, mostrando un ulteriore raffreddamento dell'economia del gigante asiatico, legata alla crisi dell'economia mondiale.

L'export cinese è cresciuto solo dell'1% rispetto allo scorso anno, ma si è inabissato rispetto alla crescita di giugno, che era dell'11,3%. Le importazioni sono cresciute del 4,7% in un anno; in giugno erano cresciute del 6,3%. Entrambi i dati mostrano che la domanda estera di prodotti cinesi è diminuita in modo drammatico - le cifre peggiori dal 2009 - e che la domanda interna non è forte in modo adeguato.

In luglio le vendite cinesi all'Unione europea sono diminuite del 16,2%; la crescita dell'export verso gli Usa è scesa allo 0,6% (in giugno era del 10,6).

Ieri sono stati anche pubblicati i dati della produzione industriale, che vede una crescita del 9,2% rispetto a un anno fa, ma una diminuzione rispetto a giugno, con una crescita del 9,3.

Un aspetto positivo emerge dall'inflazione, cresciuta solo dell'1,8%,  rispetto al 2,2 in giugno e al 3% a maggio. Le cifre ufficiali mostrano che l'abbassamento dell'inflazione è dovuto soprattutto alla caduta dei prezzi della carne di maiale ( meno 18,7%) e del pollame (meno 6,1%).

Per stimolare l'economia cinese, la banca centrale ha ridotto due volte i tassi di interesse e ridotto pure le riserve che le banche devono conservare, per spingere al prestito. Molti imprenditori sperano che il governo lanci un nuovo pacchetto di aiuti come quello all'inizio della crisi nel 2008.