Jakarta, esodo biblico dei musulmani per festeggiare la fine del Ramadan
di Mathias Hariyadi
Milioni di persone abbandonano le città e i principali centri, per dirigersi nei villaggi di origine e celebrare la ricorrenza con i familiari. Strade congestionate dal traffico, prezzi del trasporto pubblico alle stelle. Centinaia le vittime di incidenti stradali. Vie deserte e uffici chiusi per chi resta nella capitale.

Jakarta (AsiaNews) - A Jakarta è iniziato il grande esodo dei cittadini, in direzione dei luoghi di origine e delle città natale sparsi a Sumatra e nelle isole di Java per festeggiare la fine del Ramadan, mese sacro di digiuno e preghiera islamico. Milioni di persone in tutta l'Indonesia approfitteranno infatti della festa di Idul Fitri - in calendario il 19 e 20 agosto - per abbandonare i centri abitati e concedersi alcuni giorni di svago e vacanza con parenti e familiari. Come avviene in Cina e in Vietnam in occasione del Nuovo anno lunare, anche nell'arcipelago le celebrazioni per la stagione di Lebaran - il nomignolo locale per identificare la festa islamica - sono occasione di un esodo di massa verso paesi e villaggi nativi; una fuga dalle città che finisce per intasare strade e autostrade (mudik, ndr) attorno ai principali centri urbani, con lunghe file di auto incolonnate in paziente attesa.

In occasione del mudik, nel Paese scatta una vera e propria corsa al biglietto per accaparrarsi uno dei posti disponibili sui vari mezzi di trasporto, sempre affollati. Le compagnie, a dispetto delle direttive ministeriali, aumentano i prezzi e per ottenere maggiori guadagni; tuttavia, nessun ticket resta invenduto perché la gente è disposta a fare sacrifici pur di rientrare nei villaggi di origine e fare festa con la famiglia. E chi non trova posto sui mezzi pubblici, si affida al trasporto privato e a bordo di motocicli compie lunghi ed estenuanti viaggi. In alcuni casi si resta a bordo di una due ruote anche per 24 ore, compiendo un tragitto che, di norma, viene percorso in metà tempo.

Fra i vari inconvenienti registrati, vi è anche un aumento vertiginoso degli vittime della strada che in questo periodo di esodo raggiungono numeri da record. Secondo quanto riferisce il ministero dei Trasporti, durante l'esodo legato alla festa islamica si sono registrati almeno 398 morti in incidenti d'auto. Solo ieri il bilancio parla di 58 vittime e un centinaio di feriti gravi. Ma nei giorni precedenti il dato era pressoché analogo con un numero di morti variabile ma pur sempre elevato: 42, 54, 47 e 66 nei giorni scorsi.

La consolazione, per quanti restano a Jakarta, consiste nel poter disporre di una capitale quasi deserta, con uffici governativi chiusi per almeno una settimana, anche se rimane attivo il controllo delle forze di sicurezza.

Infine una nota polemica: non tutti i musulmani indonesiani - e le principali organizzazioni islamiche - concordano sulla giornata esatta in cui celebrare la festività. Per il Muhammadiyah, il secondo movimento per importanza, essa cade il 19 agosto; la festa è rimandata al giorno successivo, invece, nel calendario stabilito dal governo e dal più vasto movimento musulmano moderato del Paese, il Nahdlatul Ulama (Nu).