Dopo 50 anni, il governo birmano abolisce la censura “su tutti i media”
Da oggi anche i quotidiani e le trasmissioni di natura politica o religiosa non saranno soggette al vaglio preventivo. Lo scorso anno l’esecutivo aveva già rimosso i controlli su giornali e riviste meno “sensibili” a livello ideologico. Un segnale ulteriore del cammino di riforme democratiche promosso da Thein Sein.

Yangon (AsiaNews/Agenzie) - Il governo birmano ha abolito la censura su "tutti i media" del Paese, mettendo fine a oltre mezzo secolo di durissime restrizioni per i giornalisti e gli organi di stampa. Il ministero dell'Informazione ha annunciato oggi la decisione, dopo settimane di voci e annunci che promettevano reale ed effettiva libertà di stampa. La rimozione della censura è solo l'ultima di una serie di riforme promosse dall'esecutivo centrale a Naypyidaw guidato dal presidente Thein Sein, che nell'ultimo anno ha portato a significativi cambiamenti nel campo economico, alla liberazione di centinaia di detenuti politici, collaborazione attiva con la leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi e maggiori aperture al mondo esterno. Anche i governi occidentali hanno mostrato di apprezzare i cambiamenti, adottando una parziale rimozione delle sanzioni economiche e commerciali al Myanmar.

In una nota apparsa oggi sul sito internet del ministero dell'Informazione, si legge che "la censura su tutte le pubblicazioni a carattere nazionale è sollevata a partire dal 20 agosto 2012". Una decisione storica, visto che il vaglio preventivo su riviste e quotidiani era in vigore dal 1962, anno dell'avvento al potere della prima dittatura militare in seguito a un colpo di Stato del generale Ne Win.

Fino allo scorso anno la censura preventiva riguardava anche le canzoni, i racconti e ogni altra forma d'arte che potesse avere dei risvolti politici e sociali. Da antologia alcuni titoli dei giornali birmani del passato, che usavano espedienti di ogni genere per aggirare le maglie del regime. Su tutti, la prima pagina di un quotidiano in occasione della liberazione di Aung San Suu Kyi, nel novembre 2010, data usando le iniziali della "Signora" sull'immagine di una partita di calcio.

Le pubblicazioni di carattere religioso o politico sono state le ultime a ottenere il permesso di diffusione senza censura, a partire dalla giornata odierna. Tuttavia, già lo scorso anno il vaglio preventivo era stato cancellato per giornali e riviste meno "sensibili" a livello ideologico, così come per i testi delle canzoni e le fiabe date alle stampe.