Educazione nazionale a Hong Kong: per le continue proteste, il capo dell’esecutivo non va all’Asean
Mentre le manifestazioni contro la riforma dell’istruzione entrano nel settimo giorno consecutivo, Leung Chun-ying annulla la partecipazione al summit di Vladivostok. Nuovi scioperi della fame, entro “due o tre giorni” una proposta di riforma da parte del governo.

Hong Kong (AsiaNews) - Le proteste contro le classi di "educazione nazionale" hanno costretto il capo dell'esecutivo di Hong Kong Leung Chun-ying ad annullare la propria partecipazione al summit dell'Asean - la prima visita all'estero da quando ha assunto l'incarico - a poche ore dalla partenza per Vladivostok. Mentre le manifestazioni di massa arrivano al settimo giorno consecutivo, il governo del Territorio continua a non dare risposte alla popolazione sulla contestata riforma dell'istruzione.

Genitori, studenti e insegnanti hanno lanciato uno sciopero contro la nuova materia, che dovrebbe "magnificare" i successi economici della Cina continentale senza trattare temi come la repressione di piazza Tiananmen o la situazione dei diritti umani nel Paese. Lanciata dal governo centrale nel 2002, la riforma è stata osteggiata da subito dalla Chiesa cattolica: secondo il cardinale Zen, essa è un "lavaggio del cervello" degli studenti.  

Secondo un comunicato ufficiale, Leung ha rinunciato al viaggio per "concentrarsi sui propri compiti interni". Nella zona di Admiralty, dove si trovano gli uffici governativi e dove è in corso un sit-in di protesta contro la riforma scolastica, la notizia è stata accolta con sarcasmo. Lau, una donna che si è unita agli studenti in sciopero, dice: "Leung dovrebbe uscire e affrontare gli studenti, ma non lo farà. Se voleva ascoltare, l'avrebbe fatto giorni fa". Leung, uno studente, aggiunge: "Cancellare il viaggio è soltanto uno spettacolino".

Ivan Choy, analista politico dell'Università cinese di Hong Kong, la pensa in un altro modo: "In circostanze normali non si possono evitare incontri di questo tipo. Annullare il viaggio crea un mare di speculazioni. Qualcuno si chiederà se non ci siano seri problemi nel governo di Hong Kong".

Nel frattempo continua anche lo sciopero della fame di un gruppo di manifestanti accampati ad Admiralty. James Hon Lin-shan, del sindacato degli insegnanti, ha 63 anni e questa mattina ha toccato le 108 ore di digiuno totale. Le sue analisi sono buone, e del viaggio di Leung non si interessa molto: "Per me può andare dove vuole, ma dovrebbe rispondere alle nostre domande". Insieme a lui, altre 9 persone sono in sciopero della fame.

Per cercare di spezzare questo assedio, il capo dell'esecutivo ha chiesto ai manifestanti di unirsi alla commissione nominata dal governo per redigere la riforma e in questa sede proporre dei cambiamenti: entro due o tre giorni, Leung dovrebbe annunciare alcuni passi in questo senso. I dimostranti hanno tuttavia declinato l'invito, dato che la commissione "serve gli interessi di Pechino".

In ogni caso, a compattare la popolazione contro l'esecutivo non è soltanto la riforma scolastica. I prezzi delle case sono aumentati dal 2009 dell'88 %, record dovuto ai bassi tassi di interesse sui mutui della Cina continentale e alla conseguente corsa all'acquisto di immobili sull'ex colonia britannica. Secondo la Savills Pls, Hong Kong è quest'anno il posto più caro al mondo dove comprare casa.