Autorità demoliscono chiesa pentecostale, Patriarcato Mosca fa appello al rispetto del sentimento religioso
di Nina Achmatova
La demolizione avvenuta nella notte del 6 settembre, dopo il presunto ordine di un tribunale. Ma alla comunità non era stato dato alcun preavviso. Timori che casi simili possano colpire altre confessioni.

Mosca (AsiaNews) - Il Patriarcato russo-ortodosso scende in campo in difesa della comunità dei Pentecostali, dopo la controversa demolizione di una delle loro chiese a Mosca, su ordine delle autorità locali. Il capo del Dipartimento sinodale per i rapporti tra Stato e società, l'arciprete Vsevolod Chaplin, ha chiesto al vice sindaco della capitale di prendere una posizione sull'accaduto, invitandolo a tenere in considerazione che "il sentimento dei fedeli rispetto all'edificio, dove pregavano, merita adeguato rispetto e attenzione".

La notte dello scorso 6 settembre, come riportato dalle agenzie russe, un gruppo di uomini non identificati, scortati da polizia e volontari civili, ha abbattuto con due ruspe la chiesa pentecostale della Santa Trinità a Novokosino, periferia orientale di Mosca.

Secondo quanto raccontato a Forum18 dal pastore della chiesa, Vasili Romanyuk, tutto è avvenuto senza avvisi formali: "Sono state portati via oggetti di valore e usati modi aggressivi, mentre i volontari sul posto non hanno permesso a nessuno di avvicinarsi durante la demolizione e hanno portato al commissariato locale la donna che faceva da guardia all'edificio nella notte".

Tempo fa, le autorità avevano rescisso unilateralmente il contratto d'affitto per la terra, dove sorgeva la parrocchia. La comunità stava cercando di regolarizzare la situazione, incontrando però sempre numerosi ostacoli legali. Un funzionario locale, racconta Romanyuk, aveva prospettato verbalmente la possibilità della demolizione della chiesa entro metà settembre, "ma nessuno si aspettava che sarebbe avvenuta in questo modo". Ufficiali pubblici, sotto anonimato, hanno detto a Forum18 che l'iniziativa è stata presa per decisione di un tribunale, ma non è stato spiegato quale. Per Mikhail Odintsov, aiuto dell'ombudsman per i diritti umani in Russia, "si tratta di un approccio sovietico: arrivare di notte con le ruspe e demolire tutto. E' inaccettabile". La chiesa della Santa Trinità era stata costruita 25 anni fa ed era uno delle più antiche chiese pentacostali a Mosca. I Pentacostali sono la più numerosa comunità protestante nel Paese con 400mila fedeli, secondo stime degli esperti.

Per quanto avvenuto, è stato presentato un esposto all'ombudsman di Russia, Vladimir Lukin, e ora si aspettano chiarimenti. Membri della comunità hanno espresso preoccupazione anche per il ripetersi di simili episodi con altre confessioni religiose. "Pare che le autorità possono semplicemente cancellare un contratto di locazione e deprivare una comunità della loro chiesa", riporta Forum18 citando alcuni protestanti. Lo stesso Forum18 ricorda che molte comunità in Russia si sentono vulnerabili ad azioni arbitrarie da parte delle autorità politiche e giudiziarie. Nel 2007, erano già state vittime di demolizioni non preavvisate la chiesa pentecostale della Glorificazione nella città siberiana di Abakan e una moschea di Astrakan.