Phnom Penh attende la salma di re Sihanouk, una settimana di lutto nazionale
La bara verrà esposta a Palazzo reale, per permettere alla popolazione di rendere omaggio al defunto monarca. Almeno 100mila persone saluteranno il suo passaggio per le vie della capitale, con nastri neri a lutto e bandiere a mezz’asta. Messaggi di condoglianze da Stati Uniti, Cina e Corea del Nord.

Phnom Penh (AsiaNews) - La Cambogia si prepara ad accogliere le spoglie di re Norodorm Sihanouk, scomparso lo scorso 15 ottobre a Pechino, in Cina, dove ha trascorso gli ultimi anni di vita. L'arrivo della salma è previsto per il tardo pomeriggio di oggi e segnerà, in via ufficiale, l'inizio della settimana di lutto nazionale prevista nel Paese. Almeno 100mila persone saluteranno il passaggio della bara, nel viaggio che separa l'aeroporto della capitale sino a Palazzo reale. Egli era ancora oggi molto amato nelle campagne, fra i contadini e la gente più semplice; di contro, aveva perso il suo fascino e il prestigio a Phnom Penh e nei grandi centri, dove risiedono intellettuali, la leadership di governo e la fascia benestante della popolazione.

Appresa la notizia della morte del vecchio re, la gente in Cambogia ha iniziato a indossare nastri neri a lutto e posizionato le bandiere a mezz'asta. Egli è deceduto in un ospedale della capitale cinese per un infarto, all'età di 89 anni. In queste ore funzionari e rappresentati diplomatici di Stati Uniti, Cina, Corea del Nord e Giappone - fra gli altri - hanno inviato messaggi di condoglianze.

Il governo cambogiano ha ordinato a radio e tv locali di non trasmettere programmi o trasmissioni "non consone" con l'evento che ha colpito il Paese; il provvedimento sarà in vigore per tutto il periodo di lutto. La salma di re Sihanouk resterà esposta al Palazzo reale di Phnom Penh per tre mesi, perché tutta la popolazione - soprattutto delle campagne - possa arrivare nella capitale per l'ultimo saluto al vecchio monarca. Egli verrà quindi cremato, al termine di una funzione "elaborata", come già anticipato da fonti vicine all'esecutivo.

Figura controversa che ha segnato, nel bene e nel male, la storia dell'ultimo secolo della Cambogia, a re Sihanouk va riconosciuto il merito - grazie anche alla sesta e ultima moglie Monique - di aver riaperto le relazioni diplomatiche con la Santa Sede, nel 1994, confermando i passi per la libertà religiosa della Chiesa avviati qualche anno prima. Egli aveva abdicato nel 2004, ma la sua scelta non ha creato grandi ripercussioni su una popolazione - come raccontavano fonti di AsiaNews al tempo - segnata da "problemi più gravi e pressanti" e che "non manifesta particolare interesse o attaccamento alla monarchia".