Rallenta l'economia cinese, ma con qualche segno positivo
di Wang Zhicheng
La crescita del Pil è minore dell'obbiettivo fissato dalla leadership, ma in settembre sono cresciuti produzione industriale, vendita al dettaglio, esportazioni. In discesa anche l'inflazione. Analisti divisi: vi sono segni di stabilizzazione; o forse vi è manipolazione dei dati in attesa del Congresso del Partito comunista.

Pechino (AsiaNews) - Il prodotto interno lordo (Pil) della Cina è cresciuto del 7,4% nel terzo trimestre, rispetto a un anno fa. La crescita è minore se paragonata al 7,6 del secondo trimestre, ma vi sono anche alcuni dati positivi, come la crescita della produzione industriale e l'accelerazione degli investimenti a capitale fisso.

Le cifre diffuse dall'Ufficio nazionale di statistiche da una parte mostrano che per la prima volta in tre anni, non è stato raggiunto l'obiettivo fissato dalla leadership di una crescita del 7,5%, dall'8% che ci si era fissati per il 2012.

Per almeno tre decenni la Cina ha avuto crescite di oltre il 10%, ma la crisi globale - e soprattutto la diminuzione delle esportazioni verso Europa e Stati Uniti - ha ridotto le prestazioni, spingendo molti economisti a suggerire alla Cina di aumentare la domanda interna.

Altri dati per il mese di settembre mostrano però una ripresa, facendo supporre che il Paese abbia raggiunto il livello minimo da cui potrà solo rialzarsi. Il mese scorso la produzione industriale è cresciuta del 9,2% (in agosto era dell'8,9); le vendite al dettaglio sono cresciute del 14,2; l'inflazione è ufficialmente dell'1,9; l'export è cresciuto in un anno del 9,9 (in agosto era del 2,2).

Diversi analisti mostrano fiducia in una stabilizzazione dell'economia del gigante cinese. Altri temono che - essendo l'Ufficio di statistiche manovrato dalla leadership del Partito - le buone cifre servano a trasmettere un'atmosfera di maggiore ottimismo prima del Congresso del Partito comunista in programma per l'8 novembre prossimo.