Asia, medici cattolici: cooperazione fra colleghi, etica cristiana e aiuto ai più deboli
di Mathias Hariyadi
A Bali si è tenuta la 15ma conferenza della Federazione dei medici cattolici asiatici (Afcma). Tra le personalità vaticane il segretario del Pontificio consiglio per la pastorale degli Operatori sanitari. Fra gli obiettivi la difesa della vita, l’adesione alla dottrina della Chiesa e l’attenzione ai deboli.

Jakarta (AsiaNews) - Rafforzare il legame e la cooperazione fra dottori del continente, promuovendo l'etica e i valori cristiani nell'esercizio della professione nell'ambito sanitario. Sono le linee guida emerse al termine della 15ma conferenza della Federazione dei medici cattolici asiatici (Afcma), che si è tenuta dal 18 al 21 ottobre scorsi a Denpasar, sull'isola di Bali in Indonesia. All'evento hanno aderito oltre 400 operatori del settore provenienti da diverse nazioni asiatiche, oltre che colleghi da varie parti d'Europa. Tra le personalità vaticane intervenute vi è mons. Jean-Marie Mate Musivi Mupendawatu, segretario del Pontificio consiglio per la pastorale degli operatori Sanitari, assieme ai leader della Chiesa indonesiana, con mons. Martinus Situmorang, presidente della Conferenza episcopale (Kwi) e al nunzio apostolico mons. Antonio Guido Filippazzi.

Tra i punti al centro della discussione della conferenza le modalità attraverso le quali i medici, nell'esercizio della professione, possono o devono concretizzare i valori e l'etica cristiana. Il riferimento è a scelte quali la pratica dell'aborto, soprattutto ove essa è consentita dalle legislazioni nazionali, e l'utilizzo del preservativo nella prevenzione della diffusione dell'Aids/Hiv. Lukas Jusuf, vice-presidente del comitato organizzatore e presidente dei medici cattolici di Jakarta, intervenuto alla tre giorni, aggiunge che è essa stata occasione per "rinsaldare i buoni rapporti" fra i dottori del continente asiatico.

La cooperazione fra colleghi, spiega il dr. Jusuf, è un elemento importante a partire dalla stessa Jakarta, dove vi sono circa 200 operatori sanitari cattolici. La Chiesa, continua, ha allestito degli ambulatori all'interno di alcune grandi parrocchie, in grado di fornire assistenza gratuita ai malati che non possono permettersi cure costose. In molti casi i centri vengono aperti al termine delle funzioni principali, come le messe della domenica. Ma per far fronte alle esigenze, precisa il presidente dei medici cattolici, servono "buoni" dottori, che vogliano mettere a disposizione parte del loro tempo e delle loro risorse per assistere i bisognosi. Un elemento condiviso dagli altri partecipanti fra cui il dottor Hasan Harris Mutiara, anch'egli attivo nella capitale indonesiana, secondo cui "servire gli altri è parte della nostra fede cristiana".

Al termine della Conferenza, i partecipanti hanno stilato un piano operativo in tre punti, che deve guidare il cammino dei medici cattolici nell'esercizio della professione: un forte impegno alla difesa della vita umana, dal concepimento alla morte naturale; totale adesione alla dottrina della Chiesa e ai valori e alla morale cattolici, soprattutto in tema di "sperimentazione" di nuovi metodi  risorse; speciale attenzione per i più deboli.