La Lega araba contro l'Europa: abbiamo la nostra Carta dei diritti umani e avremo la nostra Corte
Una polemica sorta in seguito alla pubblicazione del rapporto sui diritti umani del Parlamento europeo che critica la situazione negli Emirati arabi uniti, in particolare per ciĆ² che riguarda critica il trattamento dei dissidenti, l'uso della pena di morte e il rispetto dei diritti delle donne e dei lavoratori immigrati.

Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) - Insorge la Lega araba a difesa degli Emirati (UAE), criticati nel rapporto sui diritti umani del Parlamento europeo e afferma che essa ha la Carta araba dei diritti umani, prossimamente potrebbe avere una Corte araba dei diritti umani e "non deve aspettare gruppi internazionali per la valutazione dei diritti umani nel mondo arabo".

Il documento europeo, pubblicato il 26 ottobre, critica il trattamento dei dissidenti e l'uso della pena di morte negli Emirati e chiede il rispetto dei diritti delle donne e dei lavoratori immigrati. Gli Emirati, vi si legge tra l'altro, hanno "incrementato la repressione sui difensori dei diritti umani e gli attivisti della società civile, portando il numero di detenuti politici a 64", per lo più in isolamento e senza tutela legale e che altri sono vittime di vessazioni, divieto di viaggiare e deportazione.

La presa di posizione della Lega araba, che accusa il rapporto di essere "parziale e prevenuto" fa seguito a una analoga dichiarazione del ministro degli esteri degli Emirati, Anwar Gargash, per il quale "il parziale e prevenuto rapporto lancia accuse non comprovate, senza esaminare i fatti della situazione reale".

Quanto alle critiche specificatamente rivolte ai diritti delle donne e dei migranti, lo stesso ministro afferma che nel Paese vivono "in un clima di apertura e tolleranza" persone di quasi 200 nazioni.

Al ministro, fa seguito ora Ahmad Bin Hala, vice-segretario generale della Lega araba, per il quale "il rapporto contiene enormi esagerazioni nei suoi commenti contro uno Stato sovrano. Forse l'Ue non ha guardato in modo accurato la situazione e la realtà dei diritti umani nel mondo arabo è ancora rappresentata nelle strutture internazionali dei diritti umani". Egli ha aggiunto che i ministri degli esteri dei 22 Paesi della Lega hanno dato parere favorevole alla creazione di una Corte araba per i diritti umani e che la questione sarà esaminata al prossimo vertice dell'organizzazione.

"Noi sappiamo - ha concluso - che gli Emirati sono un Paese aperto al mondo nel quale lavorano persone di oltre 193 Paesi. Gode di un elevata quantità di investimenti e di attività economiche e sociali. Grazie alla sua apertura, negli Emirati tutto è chiaro e trasparente".

Gli Emirati arabi uniti sono il quinto maggiore esportatore di petrolio del mondo: nello scorso anno gli scambi commerciali con l'Europa hanno raggiunto 41,4 miliardi di euro.