L'Egitto diviso al secondo turno del voto sulla costituzione dei Fratelli musulmani
Si vota in 17 province, fra le più conservatrici. Al primo turno ha partecipato solo il 30% della popolazione. Almeno 250mila soldati e poliziotti devono garantire l'ordine. El Baradei: Il Paese è sull'orlo della bancarotta.

Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) - Gli egiziani hanno cominciato a votare per la nuova costituzione voluta dai Fratelli musulmani e dai salafiti e osteggiata da molta parte della popolazione. Quello di oggi è il secondo turno delle votazioni, che avviene in 17 province che non hanno votato la scorsa settimana. Le aree interessate a questo turno sono nell'Alto Egitto, considerato più conservatore e islamico. Per questo ci si aspetta un risultato a favore della bozza costituzionale.

Secondo risultati non ufficiali, il voto al primo turno, il 15 dicembre scorso, ha dato il 56% in favore della costituzione. Ma la partecipazione al voto è stata molto bassa: solo il 30%.

Le cifre stanno a dimostrare che il Paese è molto diviso su questa carta costituzionale, stilata da un'assemblea costituita solo da Fratelli musulmani e salafiti. L'opposizione - cristiani, laici, musulmani moderati e donne - accusano gli islamisti di soffocare la società in un regime shariatico, con minor rispetto per i diritti umani, le minoranze e le donne.

Alla vigilia del voto del primo turno vi sono stati scontri fra islamisti e opposizione, con decine di feriti. Almeno 250 mila poliziotti e soldati sono stati spiegati per garantire l'ordine.

Il Paese soffre di una forte instabilità anche a causa dei tentativi del presidente Mohamed Morsi di assumere poteri dittatoriali, al di sopra di ogni potere giudiziario.

Uno dei capi dell'opposizione, Mohamed El Baradei, già capo dell'agenzia atomica dell'Onu, ha spinto gli egiziani a votare "no" alla costituzione e ha detto che "il Paese è sull'orlo della bancarotta".