Polli avvelenati, Kentucky Fried Chicken nell’occhio del ciclone
Il colosso alimentare americano nel mirino delle autorità e degli utenti: propone nei suoi menu – e in quelli del suo partner Yum – pollo proveniente da allevamenti che usano ormoni e antibiotici per farli crescere più in fretta. Dal 2005 la scia degli scandali alimentari in Cina sembra impossibile da fermare.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - La Yum Brands, una delle catene di ristoranti più nota di tutta la Cina legata al colosso Usa Kentucky Fried Chicken, ha annunciato di non voler più usare la carne di pollo che proviene dagli allevatori nazionali. Il prodotto, infatti, è al momento sotto l'occhio del governo per uno scandalo legato al massiccio uso di antibiotici nell'allevamento degli animali. E anche se gli analisti prevedono che la Yum "sopravviverà" agli scandali, il campo alimentare in Cina si conferma uno dei più pericolosi dell'Asia.

La decisione è stata presa dopo che un eccessivo quantitativo di antibiotici è stato trovato in otto lotti di campioni di pollo crudo prelevati dal 2010 al 2011 dalla Shandong Liuhe Group, fornitore in Cina della nota catena americana di fast food. Lo ha fatto sapere l'ufficio di sicurezza alimentare di Shanghai secondo quanto riferisce il China Daily. In un'email di risposta al quotidiano cinese, KFC ha immediatamente fatto sapere di "prestare massima attenzione" alle norme in materia di acquisto di materie prime e sicurezza e igiene alimentare, aggiungendo subito dopo di aver comunque interrotto il contratto di fornitura con la Liuhe Group.

Il comunicato dell'ufficio di sicurezza alimentare di Shanghai arriva poco dopo un servizio trasmesso su un canale della televisione cinese durante il quale si evidenziava come nella provincia dello Shandong molti contadini danno ai polli massicce dosi di antibiotici e ormoni per ridurne il tasso di mortalità e farli crescere più in fretta.

Nel servizio televisivo si aggiungeva che il pollame, in cattive condizioni igienico-sanitarie, era poi venduto a due aziende locali, la Liuhe Group e la Yingtai Co, entrambi fornitori di KFC. L'ufficio per la sicurezza alimentare di Shanghai ha comunque fatto sapere che le violazioni di legge saranno "adeguatamente punite" e che i controlli saranno "ulteriormente intensificati".

Gli utenti di internet non sembrano però convinti. Un microblogger di nome "neverbunny" scrive: "Non mangerò mai più da Kfc", mentre "ninibababa" proprone di "espellere la catena dalla Cina". D'altra parte la Yum era già finita nell'occhio del ciclone nel 2005, quando si scoprì che proponeva nei suoi menu prodotti potenzialmente cancerogeni.

La Yum ha più di 5.100 ristoranti in Cina, il più grande operatore alimentare straniero sul territorio. Mentre la Kfc, in quanto marca internazionale, si era guadagnata la reputazione di ristorante "di alta qualità". Ma ora, a causa di questi scandali, la competizione cresce in maniera inarrestabile: la catena Country Style Cooking Restaurant, fast food cinese partito da Chongqing, sta aumentando il proprio giro d'affari in maniera impressionante.

Il pollo all'antibiotico si inserisce di diritto nella recente fila di scandali legati alla sicurezza alimentare che hanno colpito il Paese di Mezzo negli ultimi anni. Nel 2008 si è verificato il caso peggiore: la melamina, agente chimico industriale, venne usata per migliorare la produzione di prodotti caseari fra cui il latte in polvere per neonati. Almeno 300mila bambini vennero avvelenati, e sei persero la vita.