L’estremo saluto a p. Tissa Balasuriya, controverso teologo dello Sri Lanka
L’Oblato di Maria Immacolata si è spento all’età di 89 anni, dopo una lunga malattia. Nel 1997 viene scomunicato per alcune questioni dottrinali contenute in un suo libro e giudicate inappropriate. Rientrerà nella Chiesa nel 1998.

Colombo (AsiaNews) - Centinaia di persone di diverse religioni hanno dato l'ultimo saluto a p. Tissa Balasuriya, controverso teologo dello Sri Lanka, morto all'età di 89 anni dopo una lunga malattia. Noto come p. Bala, il sacerdote Oblato di Maria Immacolata si è spento il 17 gennaio scorso. Celebrati il 19 gennaio alla Fatima Church di Borella (quartiere di Colombo), ai suoi funerali hanno partecipato gruppi interreligiosi, rappresentanti della società civile, ministri, sacerdoti cattolici e monaci buddisti. La salma è stata sepolta nel cimitero della chiesa.

Conosciuto per il suo impegno interreligioso, p. Balasuriya entra in conflitto con la Chiesa dopo la pubblicazione del libro "Maria e la liberazione umana" (1990), in cui mescola idee tratte dalla teologia marxista della liberazione - tipica dell'America Latina - con una visione di integrazione fra le religioni, tipica del mondo asiatico. Nel 1994 i vescovi dello Sri Lanka lanciano un avvertimento sulla sua opera, e lo stesso anno la Congregazione per la Dottrina della fede gli chiede di ritrattare alcune affermazioni contenute nel suo libro. Egli rifiuta.

Nello specifico, si contestano alcune questioni dottrinali legate al peccato originale, all'Immacolata concezione, e al ruolo insostituibile di Gesù nell'opera di salvezza. La Congregazione per la Dottrina della fede chiede al teologo srilankese di firmare una dichiarazione di fede. Di fronte a un suo nuovo rifiuto, nel gennaio 1997 la Congregazione annuncia la sua scomunica. Più avanti, p. Balasuriya accetta di firmare una dichiarazione di fede, e la scomunica viene revocata nel gennaio 1998.

Nell'omelia pronunciata per i funerali del teologo, mons. Norbert Andradi, Oblato di Maria Immmacolata e vescovo di Anuradhapura, ha detto: "[Oggi] seppelliamo solo le ossa e la carne di p. Balasuriya. Portiamo con noi le sue parole e le sue opere".