Un passo avanti verso i rapporti diplomatici tra Vaticano e Hanoi
Benedetto XVI ha ricevuto il segretario generale del Comitato centrale del Partito comunista del Vietnam, Nguyên Phu Trong. Un comunicato della Santa Sede parla di "cordiali colloqui" e di "auspicio che presto possano essere risolte alcune situazioni pendenti e che possa rafforzarsi la proficua collaborazione esistente".

Città del Vaticano (AsiaNews) - Un altro, importante, passo verso la "normalizzazione" dei rapporti tra Santa Sede e Vietnam. In tal senso viene letta in Vaticano la visita compiuta oggi a Benedetto XVI dal segretario generale del Comitato centrale del Partito comunista del Vietnam, Nguyên Phu Trong. L'uomo, che è il vero centro del potere nel Paese, giunge in un momento nel quale, in Vietnam, non sono poche le tensioni tra la Chiesa e le autorità politiche, segnate, da ultimo, dalla condanna a pesanti pene detentive di 13 cattolici e dalla distruzione del convento delle carmelitane a Hanoi.

Trong è stato ricevuto con un protocollo di riguardo - al suo arrivo è stato accolto nel Cortile di san Damaso dal prefetto della Casa pontificia, mons. Georg Gaenswein, e il Papa gli è andato incontro nella Sala del tronetto - e un comunicato vaticano definisce "cordiali" i colloqui con Benedetto XVI, e successivamente con il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, e  mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati.

Quanto ai contenuti, ancora la nota vaticana parla di "auspicio che presto possano essere risolte alcune situazioni pendenti e che possa rafforzarsi la proficua collaborazione esistente".

Se le "situazioni pendenti" fanno pensare alle tensioni tra Chiesa e autorità in Vietnam, la "proficua collaborazione" fa riferimento ai rapporti - non diplomatici - ripresi con la visita del Primo ministro Nguye'n Tan Dung (nella foto) in Vaticano, il 25 gennaio 2007.

Quell'incontro, giunto dopo più di 20 visita compiute dal 1973 in Vietnam da delegazioni vaticane di vario livello, ha aperto la possibilità per la Santa Sede di nominare un "rappresentante pontificio", seppur non residente, dopo l'interruzione dei rapporti diplomatici seguita alla caduta di Saigon del 1975.

La nomina del rappresentante del Papa - mons. Leopoldo Girelli - è stata accompagnata dalla possibilità di regolarizzare la situazione delle 26 diocesi del Paese. Dopo decenni di difficoltà e di veti, dal 2008, la Santa Sede ha nominato sette vescovi e i vescovi hanno ordinato centinaia di sacerdoti, altra cosa in precedenza irta di difficoltà. E mons. Gurelli ha potuto visitare tutte le 26 diocesi del Paese, incontrando migliaia di sacerdoti e centinaia di migliaia di fedeli.

Dal febbraio 2009 esiste poi un gruppo di lavoro misto Vietnam-Vaticano per studiare la possibilità di stabilire relazioni diplomatiche.

Tutto questo sembra prevalere, nella visione vaticana sulle proteste di alcuni ambienti cattolici contro la visita al Papa dell'esponente del Partito comunista, le vessazioni contro la Chiesa cattolica e il decreto, entrato in vigore all'inizio dell'anno che fornisce al governo strumenti per rafforzare il suo controllo sulle religioni. (FP)