Israele - Palestina, l'odio si insegna a scuola
"Vittime delle nostre stesse narrazioni?" è uno studio che denuncia la parzialità dei manuali scolastici israeliani e palestinesi. I fatti storici sono utilizzati per demonizzare l'avversario. I testi delle scuole ultra-ortodosse israeliane accusano i palestinesi di voler distruggere Israele. In Palestina i manuali dipingono gli ebrei come invasori.

Gerusalemme (AsiaNews) - I libri scolastici alimentano il conflitto israelo-palestinese. Lo rivela "vittime delle nostre stesse narrazioni?", uno studio finanziato dal Dipartimento di Stato americano. Il rapporto denuncia la parzialità dei manuali di storia e geografia concepiti in modo da demonizzare l'avversario o negare il suo diritto ad esistere.

Iniziato nel 2009 e non firmato dal Consiglio delle istituzioni religiose di Terra Santa (composto da ebrei, cristiani e musulmani), lo studio è stato reso pubblico lunedì 4 febbraio 2013. Per tre anni un equipe di esperti ha studiato, esaminato e analizzato circa 640 manuali scolastici (492 israeliani e 148 palestinesi) e oltre 3mila testi in arabo ed ebraico, utilizzati in istituti pubblici, privati, laici e religiosi.

Secondo il documento, solo il 4% delle cartine geografiche pubblicate in Palestina menziona lo Stato di Israele, mentre solo sul 13% dei manuali israeliani sono stampati i confini dei Territori palestinesi. Lo stesso problema si riscontra nei libri di storia dove i fatti reali servono per  presentare l'aspetto negativo dell'altro popolo. Il trend è maggiore negli istituti a ispirazione religiosa.

Nelle scuole ultraortodosse israeliane i manuali esaltano la comunità ebraica e accusano i palestinesi di tramare per distruggere Israele. Nelle pubblicazioni diffuse in Palestina, gli ebrei sono dipinti come invasori. Secondo lo studio, i più obiettivi sono i manuali pubblicati nelle scuole di Stato israeliane. Nei Territori palestinesi la stampa di libri scolastici è iniziata solo nel 2000.