Aleppo, ribelli islamici sequestrano due sacerdoti. Si teme per la loro vita
P. Michael, armeno cattolico e un religioso ortodosso sono stati rapiti lo scorso 10 febbraio nel quartiere cristiano di Aleppo. Fonti di AsiaNews denunciano gli omicidi barbari compiuti dagli estremisti islamici. Un'autobomba esplode sul valico di Cilvegozu a confine fra Turchia e Siria

Aleppo (AsiaNews) - Un gruppo di ribelli vicini agli estremisti islamici ha rapito lo scorso 10 febbraio p. Michael, armeno cattolico e un religioso ortodosso, di cui al momento è sconosciuta l'identità. Entrambi lavoravano ad Aleppo. Fonti di AsiaNews, anonime per motivi di sicurezza, raccontano che la comunità cristiana della città è molto preoccupata per questo nuovo affronto: "La violenza estremista aumenta di giorno in giorno. I miliziani islamici uccidono chiunque è sospettato di avere legami con il regime, compresi donne e bambini. Nei quartieri la gente paragona questi mesi alla conquista  ottomana di Aleppo avvenuta cinque secoli fa".

Da diverse settimane la popolazione denuncia la presenza nella città delle milizie islamiche di al-Nousra, esercito di estremisti che lotta per fare della Siria uno Stato islamico e dei quali hanno timore anche i ribelli del Free Syrian Army. Lo scorso 6 febbraio le brigate hanno fatto irruzione nel quartiere cristiano di Jdeideh, dove nel novembre scorso gli estremisti avevano distrutto la più importante chiesa evangelica della città.

Fra le milizie di al-Nousra vi sono anche molti stranieri provenienti da ogni angolo del mondo islamico compresa l'Indonesia e le Filippine. Lo conferma un comunicato diffuso su internet dai leader di Abu Sayyaf, movimento estremista islamico filippino legato ad al-Qaeda, che incitano tutti i musulmani a recarsi in Siria e a sacrificare la propria vita per l'islam.   

"Questi combattenti - continuano le fonti - si nutrono di morte e violenza senza fare distinzioni fra la popolazione, agiscono senza alcuna pietà. Quando uccidono si rivolgono a Dio come se stessero facendo un sacrificio".

In tutta la Siria continuano intanto gli scontri fra esercito e i gruppi ribelli, costati fino ad ora oltre 60mila morti. Ieri sera un'autobomba ha ucciso 13 persone al confine fra Turchia e Siria. L'attentato di matrice ancora ignota è avvenuto sul lato turco del posto di blocco di Cilvegozu, a circa 100 km a nord ovest di Aleppo. Alcuni mesi fa l'area sul lato siriano è stata conquistata dai ribelli. Il valico è le principale via di uscita per i civili siriani in fuga dalla guerra. (S.C.)