Card. Thottunkal: Benedetto XVI e la vocazione a essere veri cristiani e cattolici
L’arcivescovo maggiore di Trivandrum dei siro-malankaresi fa un bilancio del pontificato di papa Ratzinger. La devozione alla Chiesa e alla legge di Dio, la Deus Caritas Est e ogni suo scritto testimoniano la sua missione divina. Nessun identikit del futuro successore, che dovrà unire i cristiani di tutto il mondo. Un invito ai laici e ai consacrati: lavoriamo per la Chiesa, siamo testimoni di fede.

Trivandrum (AsiaNews) - "Nessun papa ha mai parlato della sua missione divina in modo così profondo e consapevole. È un vero discepolo di Cristo, che ha saputo mostrare agli altri il senso della vocazione a essere veri cristiani e cattolici". Sua Beatitudine Mar Baselios Cleemis Thottunkal, arcivescovo maggiore di Trivandrum dei siro-malankaresi, parla così ad AsiaNews di Benedetto XVI e del suo pontificato. Come annunciato, il prossimo 28 febbraio il papa rinuncerà al ministero petrino, e il porporato indiano sarà tra i 117 cardinali elettori che avranno il compito di eleggere il suo successore.

Una figura, quella del futuro papa, sulla quale già si sono scatenate previsioni e supposizioni di ogni tipo, e tracciato l'identikit del candidato "ideale". Per il card. Thottunkal però, "più che discutere sui problemi e le sfide che il prossimo Santo Padre dovrà affrontare, o su quanti anni dovrà avere, bisogna riflettere su quale sia il suo compito principale". "È chiaro - aggiunge -, le persone, soprattutto in Asia, vorrebbero qualcuno che possa viaggiare e girare il mondo, e continui il cammino di dialogo ecumenico e interreligioso" avviato da Benedetto XVI.

Tuttavia, quello di cui c'è bisogno è di un papa "coinvolto in ogni aspetto del suo ministero petrino. Egli sarà anzitutto il vicario di Cristo, il vescovo di Roma, e con speranza, carità e coraggio dovrà essere capace di raccogliere e unire i cattolici di tutti i continenti, di ogni rito, proclamando il Vangelo ovunque". A questa missione "è importante che collaborino anche tutti quelli che vivono nella Chiesa cattolica", dai laici ai consacrati, "per essere ciascuno di noi testimone della propria fede cristiana".

Il papa che uscirà dal prossimo conclave, sottolinea l'arcivescovo, avrà la fortuna di guardare all'esempio di Benedetto XVI e alla sua "particolare devozione alla Chiesa e alla legge di Dio. Anche lui, nel 2005, si è assunto un'eredità difficile come quella di Giovanni Paolo II: un grande papa, che ha viaggiato molto e incontrato milioni di persone. Non sarebbe stato facile per nessuno essere 'il successore di papa Wojtyla'. Invece, Benedetto XVI ha saputo compiere in modo meraviglioso la propria missione divina". Questo, aggiunge, "è ben visibile già dalla sua prima enciclica Deus Caritas Est, 'Dio è amore', e in tutte le omelie, le catechesi, le encicliche e le esortazioni apostoliche".

Sua Beatitudine è stato creato cardinale proprio da Benedetto XVI il 24 novembre scorso, dopo il Sinodo dei vescovi per la nuova evangelizzazione (7-28 ottobre 2012). Il porporato descrive papa Ratzinger come "un uomo mite, gentile, amabile e comprensivo, che ha ricordato al mondo il bisogno della presenza di Dio e di seguire Gesù Cristo, mandatoci dal Signore come nostro salvatore. In Benedetto XVI ho trovato un vero discepolo di Cristo". (GM)