Card. Shan: La legge anti-secessione non serve alla pace
Per il porporato, la legge che autorizza l'uso della forza contro Taiwan  mostra che nel governo di Pechino vi è un rafforzamento dei militari. I cristiani dei due lati dello stretto lavorano "per la riconciliazione".

Taipei (AsiaNews) – "Questa legge non è opportuna, non aiuta per nulla a promuovere una rapporto di maggior vicinanza fra taiwanesi e cinesi": lo ha detto ad AsiaNews il card. Paolo Shan Kuo-hsi, vescovo di Kaohsiung. "Entrambi i lati dello stretto – ha continuato il l'82enne porporato – devono fare passi per diminuire la tensione".

La decisione di Pechino di presentare una legge antisecessione, che autorizza l'uso della forza contro Taiwan nel caso di tentativi di indipendenza, sta creando molta preoccupazione sull'isola. Il DPP (Partito progressista democratico), al potere con il presidente Chen Shuibian, ha annunciato che a Taiwan ci saranno raduni con oltre 500 mila persone per manifestare contro la legge cinese. "La maggior parte della popolazione di Taiwan, oltre l'80%, è assolutamente contraria a questa legge", ha detto il card. Shan.

"Durante il capodanno cinese – ricorda il porporato – pensavamo che la tensione fosse diminuita. Per almeno 15 giorni, per aiutare gli spostamenti di molti commercianti e imprenditori, vi sono stati voli diretti fra Cina e Taiwan. Molti dell'isola, che hanno parenti in Cina sono andati là in visita; e così cinesi del continente hanno potuto visitare i loro parenti qui a Taiwan".

Il governo di Pechino ha precisato che la legge mira ad opporsi ai gruppi che cercano l'indipendenza dell'isola. Per il card. Shan la legge è un segno del rafforzamento dei militari nella società cinese: Qui a Taiwan tutti vogliamo un rapporto più tranquillo, più pacifico con Pechino. Ma se la Cina vara questa legge, non aiuta la pace. Credo che questa legge mostri come il governo della Cina sia spinto dai militari. La Cina è così grande e vi sono molte fazioni nel partito e nel governo".

Alla domanda se questa legge potrà influenzare i rapporti fra chiesa in Cina e Chiesa di Taiwan, il card. Shan ha risposto: "Non credo che questa legge influenzerà i nostri rapporti. Né noi, né la Chiesa in Cina siamo implicati in politica. Noi vogliamo e lavoriamo solo per la riconciliazione e la comunione".