Sri Lanka, gruppo islamico: digiuno, sciopero e preghiera per la pace con i buddisti
di Melani Manel Perera
La Muslim Rights Organisation (Mro) lancia una protesta pacifica contro il diffuso sentimento anti-islamico di alcuni gruppi radicali di singalesi-buddisti. Crescono gli episodi di intolleranza religiosa e boicottaggio sociale nei confronti della minoranza musulmana.

Colombo (AsiaNews) - Il prossimo 25 marzo in tutto lo Sri Lanka i musulmani osserveranno una giornata di sciopero (hartal), preghiera e digiuno, per protestare in modo pacifico contro i crescenti episodi di intolleranza religiosa perpetrati da alcuni gruppi radicali di singalesi-buddisti contro la comunità islamica. Si tratta di un'iniziativa della Muslim Rights Organisation (Mro), che spera così di far breccia nel silenzio del governo, "cieco" dinanzi al diffuso sentimento anti-islamico da parte di alcune organizzazioni. "Abbiamo bisogno - ha spiegato Mujibur Rahman, presidente della Mro, in una conferenza stampa - di vivere in armonia con la comunità singalese del Paese".

L'associazione islamica si riferisce in particolare al Bodu Bala Sena (Bbs) e al Sinhala Ravaya ("eco singalese"), due gruppi estremisti la cui missione è quella di proteggere la popolazione buddista e singalese e la sua religione. Per questo, in passato i membri di queste formazioni hanno più volte attaccato la comunità islamica, lanciando campagne diffamatorie a mezzo stampa o boicottando i negozi gestiti da musulmani.

Su una popolazione di 21,6 milioni di persone, il 73,8% è di etnia singalese. La religione ufficiale è il buddismo, praticato dal 69,1% della popolazione. Con appena il 7,9%, l'islam è la seconda religione del Paese, seguita per lo più da tamil.