Egitto, il Parlamento dà il via libera agli slogan religiosi in campagna elettorale
La modifica ammette anche la propaganda nei luoghi di culto. Esso è stato approvato con i voti della maggioranza islamista. Critici i partiti democratici, deputati copti e lo stesso presidente della camera. Che avvertono: "Il nuovo regolamento fomenta l'odio interreligioso". Sale a sette morti il bilancio delle vittime degli scontri avvenuti il 5 aprile nel sobborgo di al-Khosous.

Il Cairo (AsiaNews/  Agenzie) - Il Consiglio della shura ha approvato le nuove regole per le votazioni di giugno. Dopo vari tentativi, gli islamisti sono riusciti ad ottenere la liceità degli slogan religiosi in campagna elettorale, suscitando l'indignazione dei rappresentanti delle minoranze religiose e dei partiti democratici. La mossa modifica in modo sostanziale gli articoli 2 e 31 del regolamento che invita i candidati a favorire l' unità nazionale, vietando slogan religiosi e l'utilizzo di luoghi di culto per la propaganda elettorale.

Kamal Ramzy, parlamentare cristiano copto, critica la scelta della maggioranza islamista e afferma: "I parlamentari islamici dovrebbero aver imparato una lezione dai recenti scontri settari ad Al-Khosous e al Cairo. Essi dovrebbero mantenere il divieto agli slogan religiosi". La visione di Ramzy e dei parlamentari cristiani è condivisa anche da Sawat el-Sharif, speaker della Consiglio della shura che in aula ha avvertito la maggioranza islamista sul rischio di "fomentare il settarismo nel Paese".

Durante la seduta del Parlamento molti deputati dei partiti democratici hanno citato i recenti scontri iniziati il 5 aprile nel sobborgo di al-Khosous e culminati il 7 aprile con l'assalto alla cattedrale copta ortodossa di San Marco. Nell'assalto due persone sono morte. Nei giorni scorsi il Patriarca copto ortodosso Tawadros II ha accusato il presidente Mohamed Morsi di essere corresponsabile del clima di violenza, spesso tollerato dalla polizia e dagli stessi ministri islamisti.

Intanto, sale a sette vittime il bilancio degli scontri avvenuti  il 5 aprile scorso nel sobborgo di al-Khosous. In questi giorni altre tre persone sono morte per le gravi ferite riportate. L'ultimo, Saber Saber Helal, cristiano copto-ortodosso di 21 anni, è deceduto ieri sera in un ospedale locale L'ultimo incidente mortale risale al 9 aprile, in concomitanza con l'incontro di riconciliazione fra i leader cristiani e musulmani della zona.