Papa: Le chiacchiere sono distruttive nella Chiesa, disinformazione, diffamazione e calunnia e "tutte e tre sono peccato"
Celebrando stamattina la messa, Francesco ricorda quando Gesù chiese a Pietro "A te che importa?". La chiacchiera è dolce all'inizio e poi ti rovina, ti rovina l'anima. E' un po' lo spirito di Caino: ammazzare il fratello, con la lingua; ammazzare il fratello!".

Città del Vaticano (AsiaNews) - "Quanto si chiacchiera nella Chiesa! Quanto chiacchieriamo noi cristiani!": un comportamento che può assumere tre aspetti: disinformazione, diffamazione e calunnia e "tutte e tre sono peccato". Anche oggi, alla messa celebrata al mattino nella Casa santa Marta papa Francesco racconta un episodio legato alla vita di san Pietro e anche oggi lo usa per ammonire i cristiani del nostro tempo.

L'episodio, come riferisce la Radio Vaticana, è quello nel quale Gesù si rivolge a Pietro chiedendogli: "A te che importa?", perché il Principe degli apostoli si stava immischiando della vita di Giovanni.

Pietro, ha evidenziato il Papa, aveva "un dialogo d'amore" con il Signore, ma poi il dialogo "è deviato su un altro binario" e anche Pietro soffre la tentazione di "mischiarsi nella vita degli altri". Come si dice "volgarmente", fa il "ficcanaso". Ci sono due modi, ha detto Francesco, di questo mischiarsi nella vita altrui. Innanzitutto, "la comparazione", il "compararsi con gli altri". Quando c'è questa comparazione "finiamo nell'amarezza e anche nell'invidia, ma l'invidia arrugginisce la comunità cristiana", le "fa tanto male", il "diavolo vuole quello". La seconda modalità di questa tentazione sono le chiacchiere. Si comincia con "modalità tanto educate", ma poi finiamo "spellando il prossimo". "Quanto si chiacchiera nella Chiesa! Quanto chiacchieriamo noi cristiani! La chiacchiera è proprio spellarsi eh? Farsi male l'uno all'altro. E' come se volesse diminuire l'altro: invece di crescere io, faccio che l'altro sia più basso e mi sento grande. Quello non va! Sembra bello chiacchierare... Non so perché, ma sembra bello. Come le caramelle di miele, no? Tu ne prendi uno e poi un altro, un altro, un altro e alla fine ti viene il mal di pancia. E perché? La chiacchiera è cosi, eh? E' dolce all'inizio e poi ti rovina, ti rovina l'anima! Le chiacchiere sono distruttive nella Chiesa, sono distruttive... E' un po' lo spirito di Caino: ammazzare il fratello, con la lingua; ammazzare il fratello!"

Su questa strada "diventiamo cristiani di buone maniere e cattive abitudini!". Ma come si presenta la chiacchiera? Normalmente, ha osservato Francesco, "facciamo tre cose". "Facciamo la disinformazione: dire soltanto la metà che ci conviene e non l'altra metà; l'altra metà non la diciamo perché non è conveniente per noi. Alcuni sorridono... ma quello è vero o no? Hai visto che cosa? E passa. Secondo è la diffamazione: quando una persona davvero ha un difetto, ne ha fatta una grossa, raccontarla, 'fare il giornalista'... E la fama di questa persona è rovinata. E la terza è la calunnia: dire cose che non sono vere. Quello è proprio ammazzare il fratello! Tutti e tre - disinformazione, diffamazione e calunnia - sono peccato! Questo è peccato! Questo è dare uno schiaffo a Gesù nella persona dei suoi figli, dei suoi fratelli".

Ecco perché Gesù fa con noi come aveva fatto con Pietro quando lo riprende: "A te che importa? Tu segui me!" Il Signore davvero ci "segnala la strada". "'Le chiacchiere non ti faranno bene, perché ti porteranno proprio a questo spirito di distruzione nella Chiesa. Segui me!'. E' bella questa parola di Gesù, è tanto chiara, è tanto amorosa per noi. Come se dicesse: 'Non fate fantasie, credendo che la salvezza è nella comparazione con gli altri o nelle chiacchiere. La salvezza è andare dietro di me'. Seguire Gesù! Chiediamo oggi al Signore Gesù che ci dia questa grazia di non immischiarci mai nella vita degli altri, di non diventare cristiani di buone maniere e cattive abitudini, di seguire Gesù, di andare dietro Gesù, sulla sua strada. E questo basta!".

Durante l'omelia, Papa Francesco ha anche rammentato un episodio della vita di santa Teresina che si chiedeva perché Gesù dava tanto a uno e poco a un altro. La sorella più grande, allora, prese un ditale e un bicchiere e li riempì di acqua e poi chiese a Teresina quali dei due fosse più pieno. "Ma tutti e due sono pieni", rispose la futura Santa. Gesù, ha detto il Papa, fa "così con noi", "non gli interessa se tu sei grande, sei piccolo". Gli interessa "se tu sei pieno dell'amore di Gesù".