Cattolici vietnamiti in preghiera per la liberazione degli attivisti cristiani di Vinh
di Paul N. Hung
Il 23 maggio, dopo alcuni rinvii, otto dei 14 arrestati compariranno davanti ai giudici della Corte suprema. Organizzazioni internazionali, movimenti pro diritti umani e semplici fedeli chiedono la loro liberazione. La repressione delle autorità colpisce anche blogger, patrioti e “dissidenti pacifici”.

Hanoi (AsiaNews) - Cattolici, attivisti per i diritti umani, membri della società civile e organismi internazionali continuano la loro mobilitazione per il rilascio dei 14 attivisti cristiani - 13 cattolici e un protestante - condannati a varie pene detentive, per un massimo di 13 anni di prigione. Dopo numerosi rinvii, il 23 maggio prossimo è in programma l'udienza di otto imputati, che compariranno davanti ai giudici della Corte suprema di Vinh, provincia di Nghe An, nel nord del Vietnam. In questo mese di maggio, dedicato nel Paese asiatico alla Madonna e ai fiori, la comunità cattolica si stringe attorno ai giovani, finiti alla sbarra con l'accusa di "sovversione" contro lo Stato, e si appella al governo di Hanoi perché liberi persone del tutto estranee ai fatti ascritti.  

Attivisti e organizzazioni internazionali non hanno risparmiato critiche verso il governo, per l'arresto illegale e la successiva condanna. Gruppi di cittadini ricordano che "le autorità locali hanno sfruttato l'uso di forze paramilitari per arrestare e reprimere l'azione [politica] di dissidenti e patrioti". Essi puntano il dito contro la sproporzione della condanna emessa, a fronte di prove inesistenti e capi di accusa infondati.

A difesa dei 14 attivisti cristiani sono scesi in campo anche nazioni europee, commissioni asiatiche e internazionali pro-diritti umani, per chiedere il loro rilascio e la fine di processi ingiusti e perpetrati in base a false accuse. Finora sono state anche raccolte oltre 30mila firme, in cui si chiede alle autorità comuniste di intercedere per la liberazione.

Alla vicenda dei giovani cristiani in carcere - e in attesa di appello - si legano a doppio filo le carcerazioni arbitrarie ai danni di attivisti e nazionalisti, colpevoli solo di aver dimostrato in piazza in modo pacifico contro l'aggressione "imperialista" di Pechino nel mar Cinese meridionale. Fra di essi vi sono la 21enne studentessa cattolica Nguyen Phuong Uyen e il giovane Dinh Nguyen Kha, altri 36 blogger accusati di crimini in rete e "dissidenti pacifici" in galera per reati di opinione.

Per la liberazione di attivisti e cristiani, nei giorni scorsi la comunità cattolica vietnamita si è più volte riunita in preghiera; il 19 maggio si è tenuta una messa speciale nella parrocchia di Thai Ha - già al centro di controversie con il governo locale per il possesso di alcuni terreni e del monastero del Carmelo - alla quale hanno partecipato oltre mille fedeli. Il superiore provinciale dei Redentoristi ha infine chiesto preghiere alla Madonna per il bene della Chiesa, dei fedeli e di tutto il Paese.