Card. Gracias: Milioni di indiani uniti a papa Francesco nell'adorazione eucaristica
di Card. Oswald Gracias
Almeno 19 milioni di indiani parteciperanno all'adorazione eucaristica in contemporanea col pontefice. Mobilitati parrocchie, conventi, istituzioni religiose. La dignità della donna e la parità fra i sessi; il superamento delle disuguaglianze sociali sono fra le intenzioni del papa e fanno parte del bagaglio missionario della Chiesa in India.

Mumbai (AsiaNews) - Comunione con papa Francesco, comunione con la Chiesa universale, ma anche comunione e vicinanza con i problemi dell'India, per una missione sempre più efficace contro la povertà, per la dignità della donna e contro la violenza. Sono alcune dei valori che l'arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci) rileva nella proposta dell'adorazione eucaristica mondiale in contemporanea, in programma per domenica 2 giugno. L'evento era stato programmato da Benedetto XVI all'interno dell'Anno della Fede. Papa Francesco ha aggiunto anche alcune speciali intenzioni di preghiera, fra cui quella del lavoro schiavo e della violenza contro le donne, temi molto brucianti in India. All'adorazione parteciperanno le Chiese dal Giappone al Vietnam, dall'India all'Iraq, all'Africa, all'America, all'Oceania.

 Almeno 19 milioni di cattolici in India si uniranno con il Santo Padre nell'adorazione eucaristica alle 20.30 (ora locale) di domenica 2 giugno. Sarà un'ora di preghiera in parrocchie, conventi e altre istituzioni religiose in tutta l'India, in contemporanea con l'adorazione eucaristica che papa Francesco presiederà nella basilica di san Pietro, in comunione con lui e con tutti i fedeli di Cristo nel mondo. Ciò darà a tutti noi l'occasione di essere insieme al successore di Pietro, in preghiera e adorazione davanti a Gesù vivo nel Santissimo sacramento dell'altare.

In molti luoghi dell'India i fedeli - migliaia di persone, compresi i più giovani fra di noi - parteciperanno a una processione con le fiaccole e poi all'adorazione, testimoniando l'immenso amore  di Cristo e i doni dell'Anno della fede.

Nel programma dell'Anno della Fede, per lo stretto legame fra fede ed eucaristia, Benedetto XVI aveva stabilito un'ora di adorazione eucaristica in san Pietro, in comunione con tutti i vescovi e le loro comunità diocesane in tutto il mondo.

Papa Francesco, spiritualmente molto vicino ai popoli dell'Asia e dell'India, ha proseguito su queste intenzioni che riflettono  le preoccupazioni e le sfide dei nostri fratelli e sorelle.

Adorare il Signore eucaristico nell'Anno della fede, in comunione con il vicario di Cristo, è un fatto storico e un dono pieno di grazia per la Chiesa universale.

Le intenzioni del Santo Padre si rivolgono alla situazione di così tanti bambini e donne in India che soffrono di ogni tipo di violenza. La Chiesa cattolica è sempre stata all'avanguardia nel promuovere la parità fra i sessi, con un instancabile e generoso servizio verso i più poveri e gli abbandonati, attraverso  decine di migliaia di missionari, religiosi e religiose, sparsi nelle aree più remote, attraverso i  nostri servizi medici, sociali, educativi, caritativi. Ma la strada avanti a noi è ancora lunga e difficile: deve cambiare la mentalità patriarcale, terminare la discriminazione sessuale, la pari dignità alle bambine e alle donne deve divenire norma sociale.

Le nostre donne soffrono inesprimibili  violenze domestiche; l'eliminazione di feti femminili e l'infanticidio femminile continuano: insieme con papa Francesco e con la Chiesa universale, queste intercessioni sono molto vicine alle sofferenze delle persone qui in India.

Il papa implora: "Possa il loro silenzioso grido di aiuto trovare vigile la Chiesa, perché tenendo lo sguardo fisso su Cristo crocifisso non dimentichi tanti fratelli e sorelle lasciati in balia della violenza. Questa preghiera tocca una corda profonda del nostro cuore, ricordando lo stupro di suor Meena Barwa (che attende ancora giustizia).

L'adorazione avverrà anche nel  Centro pastorale Dibyajyoti, nel distretto di Kandhamal, teatro dei pogrom anticristiani e di tante violenze sessuali contro le donne, insieme alle torture inflitte  sulle bambine in India. Vi sono molte violenze contro ragazze che la polizia non prende in considerazione e le definisce "falliti affari amorosi".

La precarietà economica - citata nelle intenzioni del papa - è un altro tema molto serio: nonostante la rapida crescita della nostra economia, l'abisso fra ricchi e poveri continua ad allargarsi: Dobbiamo affrontare questa disuguaglianza crescente, che potrebbe anche avere gravi conseguenze sociali. Noi siamo una sola famiglia umana e questa ora universale di preghiera rende tangibile questa umanità condivisa, così che quando un membro soffre, tutta la famiglia soffre.

Questa adorazione eucaristica in contemporanea e universale è molto significativa soprattutto nel nostro tempo in cui la globalizzazione ci rende sempre di più dipendenti l'uno dall'altro. I cristiani devono fare di tutto perché questa unità non si costruisca senza Dio, senza il vero Amore.  Se ciò succedesse, si darebbe luogo alla confusione e all'individualismo, all'oppressione di alcuni contro altri.

Il sacramento della carità di Cristo deve permeare tutta la nostra vita quotidiana. Il Vangelo ha sempre guardato all'unità della famiglia umana non come un'imposizione dall'alto o motivata da interessi ideologici o economici, ma da un senso di responsabilità reciproca, perché ci consideriamo membri dello stesso corpo, il corpo di Cristo.

Gesù Cristo è il cibo per il nostro viaggio e Lui ci rende capaci di diventare per ognuno testimoni di speranza e di amore lungo il sentiero della vera giustizia.

Dio benedica la nostra Madre Chiesa!

Dio benedica il nostro papa!

Dio benedica l'Asia!

Dio benedica l'India.