Un’intervista a Kim Jong-un? Costa 1 milione di dollari
di Joseph Yun Li-sun
Per il 60mo anniversario dell’armistizio con Seoul, il dittatore nordcoreano invita dignitari e giornalisti stranieri. Ma per parlare con loro chiede una somma astronomica. Una fonte di AsiaNews: “Deve fare cassa, nel sud del Paese le cose peggiorano di giorno in giorno”.

Seoul (AsiaNews) - Con un raro gesto di distensione, il governo della Corea del Nord ha invitato a Pyongyang centinaia di stranieri per il 60mo anniversario della fine della Guerra di Corea: fra essi diplomatici e giornalisti delle maggiori testate internazionali. Ma parlare con il dittatore, il giovane Kim Jong-un, costa 1 milione di dollari a testa. Lo rivela una fonte anonima della stampa che ha ricevuto l'invito e le "regole" per chiedere un'intervista.

Fra gli invitati all'evento del 27 luglio ci sono cronisti dell'Associated Press, della Bbc e della giapponese Kyodo News: non è chiaro se qualcuno di loro abbia accettato la costosissima pretesa del regime. I primi giornalisti sono arrivati oggi nella capitale del Nord e, secondo la fonte, "uno o due di loro potrebbero accettare. Questo perché Kim Jong-un ama scimmiottare i leader stranieri e fare grandi annunci durante le interviste".

Il 26 luglio è chiamato in Corea del Nord "Giorno della Vittoria" ed è sempre stato celebrato con parate militari e grandi manifestazione "spontanee" di gioia popolare. Tuttavia, la situazione nazionale peggiora e le parate - dice una fonte di AsiaNews che passa spesso il confine fra Nord e Sud - "sono solo un passatempo per cercare di dimenticare la realtà, fatta di fame e malattia".

Le richieste di Kim alla stampa "non possono sorprendere, perché oramai il regime cerca di fare cassa con qualunque cosa. Dalle armi smerciate con Cuba e Iran ai ricatti nei confronti di Seoul per riaprire le zone intercoreane. Il governo di Pyongyang deve aver deciso che l'austerità pubblica di Kim Jong-il [defunto padre e predecessore di Jong-un] non vale quanto uno o due milioni di dollari".