Gmg: Papa Francesco invita giovani e anziani a pregare l'Angelus e costruire il dialogo fra le generazioni
L'invito a rafforzare l'unità delle famiglie in occasione della festa di sant'Anna e san Gioacchino, "i nonni di Gesù". Ieri agli argentini presenti a Rio ha detto che la civiltà di oggi esclude giovani e anziani, che sono invece entrambi importanti per il futuro della società. La confessione a cinque giovani della Gmg e l'incontro con alcuni giovani detenuti. La lunga amicizia di Francesco con i giovani carcerati di Buenos Aires.

Rio del Janeiro (AsiaNews) - Nella festa di sant'Anna e san Gioacchino, i nonni di Gesù, papa Francesco lancia un messaggio a favore della famiglia, per il dialogo fra giovani e anziani, necessario per costruire una società più umana.

E lo fa invitando tutti a recitare l'Angelus. Parlando dal balcone del palazzo arcivescovile di Rio, egli ha detto: "Una bellissima espressione popolare della fede è la preghiera dell'Angelus [in Brasile, l'Ora di Maria]. E' una preghiera semplice da recitarsi in tre momenti caratteristici della giornata che segnano il ritmo delle nostre attività quotidiane: al mattino, a mezzogiorno e al tramonto. Ma è una preghiera importante; invito tutti a recitarla con l'Ave Maria. Ci ricorda un evento luminoso che ha trasformato la storia: l'Incarnazione, il Figlio di Dio si è fatto uomo in Gesù di Nazaret".

Ricordando poi che oggi è la festa dei santi Gioacchino e Anna, egli ha aggiunto: "Oggi la Chiesa celebra i genitori della Vergine Maria, i nonni di Gesù: i santi Gioacchino e Anna. Nella loro casa è venuta al mondo Maria, portando con sé quello straordinario mistero dell'Immacolata Concezione; nella loro casa è cresciuta accompagnata dal loro amore e dalla loro fede; nella loro casa ha imparato ad ascoltare il Signore e a seguire la sua volontà. I santi Gioacchino ed Anna fanno parte di una lunga catena che ha trasmesso l'amore per Dio, nel calore della famiglia, fino a Maria che ha accolto nel suo grembo il Figlio di Dio e lo ha donato al mondo, lo ha donato a noi. Il valore prezioso della famiglia come luogo privilegiato per trasmettere la fede! Guardando all'ambiente familiare vorrei sottolineare una cosa: oggi, in questa festa dei santi Gioacchino ed Anna in Brasile come in altri Paesi, si celebra la festa dei nonni. Quanto sono importanti nella vita della famiglia per comunicare quel patrimonio di umanità e di fede che è essenziale per ogni società! E come è importante l'incontro e il dialogo tra le generazioni, soprattutto all'interno della famiglia. Il Documento di Aparecida ce lo ricorda: «I bambini e gli anziani costruiscono il futuro dei popoli; i bambini perché porteranno avanti la storia, gli anziani perché trasmettono l'esperienza e la saggezza della loro vita» (n. 447). Questo rapporto, questo dialogo tra le generazioni è un tesoro da conservare e alimentare! In questa Giornata della Gioventù, i giovani vogliono salutare i nonni. Li salutano con tanto affetto e li ringraziano per la testimonianza di saggezza che ci offrono continuamente".

Anche ieri, nell'incontro che egli ha avuto con i fedeli argentini presenti a Rio in occasione della Giornata mondiale della gioventù (almeno 60 mila), egli ha sottolineato: "Io penso che, in questo momento, questa civiltà mondiale sia andata oltre i limiti, sia andata oltre i limiti perché ha creato un tale culto del dio denaro, che siamo in presenza di una filosofia e di una prassi di esclusione dei due poli della vita che sono le promesse dei popoli. Esclusione degli anziani, ovviamente. Uno potrebbe pensare che ci sia una specie di eutanasia nascosta, cioè non ci si prende cura degli anziani; ma c'è anche un'eutanasia culturale, perché non li si lascia parlare, non li si lascia agire. E l'esclusione dei giovani. La percentuale che abbiamo di giovani senza lavoro, senza impiego, è molto alta e abbiamo una generazione che non ha esperienza della dignità guadagnata con il lavoro. Questa civiltà, cioè, ci ha portato a escludere i due vertici che sono il nostro futuro".

E ancora: "Nel popolo argentino, io chiedo, di vero cuore, agli anziani: non venite meno nell'essere la riserva culturale del nostro popolo, riserva che trasmette la giustizia, che trasmette la storia, che trasmette i valori, che trasmette la memoria del popolo. E voi, per favore, non mettetevi contro gli anziani: lasciateli parlare, ascoltateli e andate avanti. Ma sappiate, sappiate che in questo momento voi, giovani, e gli anziani, siete condannati allo stesso destino: esclusione. Non vi lasciate escludere. E' chiaro! Per questo credo che dobbiate lavorare. La fede in Gesù Cristo non è uno scherzo, è una cosa molto seria".

Prima della recita dell'Angelus, stamane il pontefice è andato al parco "Quinta da Boa Vista", un'area che ospita il Bioparco di Rio de Janeiro e l'omonimo Museo nazionale. Qui ha confessato alcuni giovani della Gmg, tre ragazze e due ragazzi, di lingua spagnola, italiana e portoghese. Non è la prima volta che Francesco celebra in pubblico il sacramento della riconciliazione: lo ha già fatto nella sua visita alla parrocchia di Prima Porta a Roma, lo scorso maggio.

Una delle ragazze, Claudia, italiana, che si è accostata al sacramento, ha poi detto di essere stata "molto emozionata, ma anche tranquilla" e che le parole semplici del papa "servono a far capire ai giovani della Gmg qual è il progetto di Dio su ognuno di loro".

Subito dopo il papa si è recato all'arcivescovado, dove ha incontrato alcuni giovani detenuti, accompagnati dai loro assistenti. La cura e il rapporto con i giovani in prigione è una costante di Francesco. Il suo primo Giovedì Santo da papa, lo scorso marzo, ha voluto celebrare la messa in Coena Domini con i giovani del carcere di Casal del Marmo. P. Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, ha rivelato in conferenza stampa che il papa ancora adesso, ogni 15 giorni telefona ad alcuni giovani detenuti di Buenos Aires, coi quali è amico da molto tempo.