Il Papa: il mondo riconosca che con la risurrezione tutto si rinnova

Un messaggio alla "veglia di tutte le veglie" celebrata in San Pietro dal card. Ratzinger, che invita a "svegliarsi" da un cristianesimo "stanco"


Città del Vaticano (AsiaNews) – Una preghiera "perché il mondo veda e riconosca" che, grazie alla morte ed alla risurrezione di Gesù "ciò che era distrutto si ricostruisce, ciò che era invecchiato si rinnova e tutto ritorna, più bello di prima, alla sua originaria integrità". Con queste parole Giovanni Paolo II, tenuto dalla malattia lontano dalla basilica di San Pietro, è stato presente alla veglia di Pasqua celebrata in San Pietro dal cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.

Convalescente dopo la tracheotomia, per la prima volta nel suo pontificato il Papa non ha celebrato la "veglia di tutte le veglie", ma come già nei giorni scorsi, per tutto il triduo pasquale ha inviato un suo messaggio, nel quale, tra l'altro, dice di seguire il rito "grazie alla televisione". In questa occasione, a differenza di quanto accaduto per la Via Crucis, non c'è stato, però, un collegamento diretto, peraltro non previsto.

 

Il caloroso applauso che ha accolto il messaggio del Papa ha però in qualche modo fatto crescere il senso di vuoto e di tristezza che ha accompagnato l'intera Settimana santa e malgrado la celebrazione della notte di Pasqua ricordi l'evento lieto della Risurrezione, con la liturgia forse più suggestiva del'intero anno.

"Svegliamoci dal nostro cristianesimo stanco, privo di slancio", è stato il senso dell'omelia pronunciata dal card. Ratzinger, che ha in certo senso fatto seguito alle sue meditazioni per la Via Crucis, sull'allontanamento dalla fede da arte della "cristianità". Anche nel corso della veglia, il decano del Collegio cardinalizio ha sottolineato l'importanza della parola di Dio e dei sacramenti per una vita autentica e non schiava "del denaro e della carriera".