Medico islamico: seguiamo il papa e alziamo la voce contro la guerra
Per Izzeldin Abuelaisch, famoso in tutto il mondo per il suo libro "Io non odierĂ²", non basta parlare di pace. "Ogni uomo deve agire seguendo l'esempio di papa Francesco. La crisi e l'odio presenti in Medio Oriente sono una conseguenza di un mondo che ha dimenticato i suoi valori".

Toronto (AsiaNews) - "La Giornata di preghiera per la Siria indetta dal papa aiuta a comprendere che la crisi in Medio Oriente non sta avvenendo in un altro mondo lontano da noi, ma in questo mondo". È quanto afferma ad AsiaNews Izzeldin Abuelaisch,  ostetrico e ginecologo musulmano palestinese, famoso in tutto il mondo per il suo libro "Io non odierò", scritto dopo la morte di tre figlie e una nipote durante l'operazione Piombo fuso (2008 - 2009). "Parteciperò con gioia alla veglia di preghiera - continua - e sto facendo il possibile per diffonderla".  

Per il medico palestinese non basta parlare di pace, occorre agire e alzare la voce seguendo l'esempio del papa. Tale comportamento deve riguardare anzitutto le persone che hanno fede in Dio, cristiani e musulmani. "La fede - spiega - non può essere una posizione ideale, ma deve implicare un'azione del cuore e portare ciascuno a chiedersi cosa può fare per cambiare questo mondo di violenza".  

Abuelaish sottolinea che la violenza e l'odio che stanno uccidendo la Siria sono endemici e mettono a rischio il mondo intero. "In molti Paesi del Medio Oriente - afferma - vi è povertà, ignoranza, poche speranze. È mantenendo invariate queste situazioni che si pongono le basi per l'odio che sfocia nelle guerre. Dobbiamo difendere la pace e la libertà ovunque, per proteggere il nostro mondo. La vita umana e il suo significato, sono l'unica cosa per cui vale la pena lottare".  (S.C.)